Politica

Assedio alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Fonti discordanti sull’attacco. Sale la tensione

04
Marzo 2022
Di Alessandro Caruso

Un attacco russo o un atto di sabotaggio ucraino? Le fonti sono discordanti, ma il messaggio che sta passando è chiaro. Durante la notte le forze russe avrebbero sferrato un attacco nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, sulle rive del fiume Nipro nell’Ucraina sud-orientale. Ore in cui il mondo intero ha trattenuto il fiato nel timore che potesse verificarsi qualche fuga radioattiva con effetti catastrofici.
La battaglia è durata fino alle prime ore del mattino, ma la centrale adesso, stando a quando dichiarato dall’Agenzia Onu per l’energia atomica in un comunicato su Twitter, è stata messa in sicurezza: “Le attrezzature essenziali della centrale – scrivono – colpita e incendiata da tiri d’artiglieria russa nel sud dell’Ucraina, non sono state compromesse dall’incendio, non stati segnalati cambiamenti nei livelli di radiazioni e il personale dell’impianto sta prendendo misure per la sua messa in sicurezza”.

Ma la paura è stata grande. E le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter lo confermano: “Popolo ucraino, abbiamo vissuto una notte che potrebbe fermare la Storia. La storia dell’Ucraina. La storia dell’Europa”.

Tuttavia una nota diramata questa mattina dal ministero della Difesa russo ha generato dei sospetti sulla natura dell’attacco. Mosca prova evidentemente a scollarsi di dosso l’onta di un’azione dai rischi potenziali incalcolabili, spiegando che “il regime di Kiev ha tentato di mettere in atto una mostruosa provocazione. Verso le 2 del mattino locali, mentre pattugliava l’area protetta adiacente all’impianto, una pattuglia mobile russa è stata attaccata da un gruppo di sabotaggio ucraino. Tutto ciò indica un piano criminale del regime di Kiev o la completa perdita di controllo di Zelensky sulle azioni dei gruppi di sabotaggio ucraini con la partecipazione di mercenari stranieri. L’Ucraina voleva accusare la Russia di aver creato un focolaio di contaminazione radioattiva presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia”.

Ad ogni modo adesso, come confermano fonti internazionali, la centrale nucleare è sotto il controllo russo.
E l’Europa inizia a prendere posizione, a cominciare dal presidente del Consiglio italiano Mario Draghi: “Un attacco contro la sicurezza di tutti. L’Unione europea – prosegue in una nota – deve continuare a reagire unita e con la massima fermezza, insieme agli alleati, per sostenere l’Ucraina e proteggere i cittadini europei”.

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