Di Gianni Pittella | 04 Gennaio 2023
Serve più programmazione per affrontare le emergenze
Abbiamo sostituito la cultura della programmazione con quella dell’emergenza e della memoria corta. Nel 2023 bisogna guardare lontano.
Abbiamo sostituito la cultura della programmazione con quella dell’emergenza e della memoria corta. Nel 2023 bisogna guardare lontano.
Il 2022 è forse l’anno in cui si può dire addio al XX secolo. Tra i personaggi che hanno lasciato un segno indelebile: Gorbaciov ed Elisabetta II.
Politica e società civile nel 2023 potrebbero non essere contrapposte. L’obiettivo? uscire dal tunnel della negatività e dello sconfittismo.
Il Parlamento europeo, il cuore della democrazia europea, è l’epicentro di una vicenda che ha scosso le coscienze provocando sgomento.
Noi lo abbiamo studiato da vicino come fenomeno politico. Ripercorriamo analiticamente un anno che per il Pd è stato drammatico.
Accadde domani, previsioni politiche e geopolitiche del 2023, un anno che difficilmente sarà palindromo, spieghiamo il perché.
Che 2023 hanno davanti maggioranza e opposizione. La sfida è il rilancio dell’Italia. Qualche consiglio non richiesto.
Il Pd cerca di fermare il suo cupio dissolvi. Confronto tra i candidati al Nazareno a colpi di fioretti, ma i veri nodi restano insoluti.
Passati 10 mesi dall’invasione dell’Ucraina Zelensky incontra Biden. Nello Studio Ovale non si parla di pace ma di sussidi militari.
L’accordo sul RepowerEU ha solo alcune criticità annidate nel futuro comportamento delle amministrazioni locali. Sarà necessario vigilare.
Qatargate, il tentativo che comincia ad affiorare di scaricare la colpa dei fatti non ad attività corruttive ma ad un’azione di lobbying.
Per le elezioni regionali si definisce lo scacchiere. In Lombardia chiusa l’alleanza giallorossa. E nel Lazio prende piede Trancassini.