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Arrivano i ballottagi. Analisi della tornata elettorale

21
Giugno 2024
Di Redazione

Si torna a votare nel weekend per i ballottaggi delle elezioni amministrative, in tutti quei circa 100 Comuni in cui nessuno dei candidati è riuscito a superare il 50 per cento dei voti.

Perimetrando il voto solo ai capoluoghi di Provincia sono in tutto 29, di questi 10 già vinti dal centrosinistra (tra cui Bergamo, Reggio Emilia, Modena, Cagliari e altre) e 5 dal centrodestra (Ferrara, Pescara e Ascoli le più rilevanti). Per le altre 14 si deciderà tra domenica e lunedì. 
Vedremo se il caldo torrido contribuirà ad abbassare ancora di più l’affluenza già scarsa del 1° turno. 
Firenze è sicuramente la città più importante. La sfida è tra la continuità del centrosinistra rappresentata da Sara Funaro (in testa con il 42%) e la novità di Eike Schmidt (32%), scelto a sorpresa dal centrodestra. Favorito il centrosinistra, ma sorprese potrebbero derivare soltanto da un massiccio sostegno degli elettori di centro (leggasi Matteo Renzi) verso Schmidt. Ad ora la versione ufficiale è: “libertà di voto”. 

Bari è il capoluogo più importante al Sud. Anche in questo caso il risultato pende verso il centrosinistra, visto il 48% ottenuto da Vito Leccese al 1° turno, cui andranno aggiunti i voti del M5S Michele Laforgia. Troppo indietro il centrodestra rappresentato da Fabio Romito, la cui base di partenza è uno striminzito 29%. Verrà premiata la buona amministrazione di Antonio Decaro, già riconosciuta dalla valanga di preferenze ottenute al voto per le europee. 

Sempre in Puglia a compensare Bari potrebbe essere Lecce, dove il centrodestra spera di tornare in sella grazie al ritorno dell’highlander Adriana Poli Bortone, già sindaca dal 1998 al 2007 e poi tante altre cose in ambito nazionale. 

Più incerte le altre sfide, come Perugia dove il centrodestra si gioca il 3° mandato consecutivo in quella che una volta era ritenuta roccaforte della sinistra senza nemmeno il centro; oppure Potenza e Campobasso, dove il centrodestra parte abbastanza in vantaggio e solo una mobilitazione di tutte le sinistre potrebbe ribaltare il risultato. 

Altre “minori”, con tutto il rispetto per i provenienti da queste località, saranno a Cremona, Verbania, Vercelli, Urbino, Caltanissetta, Rovigo, Avellino e Vibo Valentia. Qualora vi steste chiedendo quale potrebbe essere la ricaduta nazionale di questi ballottaggi la risposta è fin troppo semplice: nessuna. 

Le europee e il seguente G7 hanno ampiamente confermato il quadro di stabilità intorno a Giorgia Meloni, già da giorni ingaggiata nella battaglia storica per la composizione della futura Commissione UE. 

Le opposizioni faranno il possibile per dare un senso politico al voto, qualora dovessero ottenere un successo significativo, ma per loro il vero criterio unificante sarà la lotta contro le grandi riforme in cammino del Governo Meloni: Autonomia differenziata approvata in via definitiva, Premierato votato in prima lettura e Giustizia in attesa di partire. 

Per ognuna di queste sarà previsto un referendum, unico ricostituente per un quadro a sinistra ormai frastagliato e altrimenti condannato all’incompatibilità.