Salute

Virus Dengue: l’interrogazione parlamentare

01
Marzo 2024
Di Ilaria Donatio

Risale ai primi anni Duemila la comparsa del termine “malattie neglette” nei titoli di alcuni lavori scientifici: indica un gruppo di malattie infettive e tropicali – tra cui il virus Dengue – poco o per nulla considerate dalla ricerca farmacologica a causa della mancanza di interessi da parte dell’industria farmaceutica in quanto reputate un “nemico lontano”. Per lo più diffuse in Paesi poveri – che non hanno risorse per acquistare farmaci e vaccini – hanno finito per essere trascurate anche dalla ricerca.

Da allora ad oggi, molto è cambiato: da un lato la globalizzazione, dall’altro la tropicalizzazione del clima non possono più fare sentire questa parte del mondo al riparo da infezioni che rischiano di diventare endemiche anche qui, visto che le zanzare con le quali si trasmettono si aggirano nelle nostre case anche d’inverno.

Cos’è e come si propaga
La febbre Dengue è una malattia infettiva tropicale, trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzare. La Dengue causa disturbi simili all’influenza ma, a volte, può manifestarsi in una forma più grave, chiamata Dengue emorragica. Questa forma può essere mortale.

Ancora nessuna cura specifica
Al momento, non esiste una cura o trattamenti antivirali specifici né una prevenzione ad hoc, mentre sono allo studio una serie di vaccini tra cui uno, lo Dengvaxia, disponibile solo in alcuni Paesi: di questo vaccino l’Oms raccomanda la somministrazione esclusivamente a chi vive in zone ad alta diffusione e che abbia già contratto la malattia, dal momento che le persone che ricevono il vaccino e non sono state precedentemente infettate, potrebbero essere a rischio di sviluppare manifestazioni più gravi, se successivamente contraessero tale infezione. 

Secondo il professore Gianni Rezza, già direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della salute, l’Italia rischia di diventare un buon habitat per queste malattie neglette. E dunque ci si deve attrezzare adeguatamente.

L’interrogazione rivolta al ministro della Salute
Proprio in tema di virus Dengue, lo scorso 27 febbraio è stata presentata un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Affari Sociali della Camera n.5-02076a prima firma Malavasi (PD), indirizzata al Ministro della Salute.

L’interrogante chiede di sapere se il Ministero “intenda adottare misure, anche di carattere finanziario, volte alla ricerca delle malattie neglette, al potenziamento delle reti infettivologiche regionali e al lancio di campagne di sensibilizzazione sulle cause e sugli effetti della Dengue affinché siano tutelati i lavoratori e la popolazione che viene a contatto con persone che provengono da Paesi dove la Dengue è endemica e questa non diventi una reale minaccia anche in Italia”.

La risposta del sottosegretario Gemmato
All’interrogazione ha risposto il Sottosegretario di Stato alla Salute, Marcello Gemmato secondo cui il nostro Paese, “può vantare il primato in Europa sull’attivazione delle misure di prevenzione delle infezioni da virus trasmessi da vettori quali zika, chikungunya e dengue”. Tanto che abbiamo previsto – fin dall’epidemia della patologia zika in America meridionale e centrale – “misure specifiche di disinfestazione degli aeromobili ai punti di ingresso e misure di igiene ambientale nei porti e aeroporti”.

Il Pna 2020-25
Secondo i dati pubblicati periodicamente sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità e richiamati dal sottosegretario nella risposta all’interrogazione, “nella stagione vettoriale 2023 (giugno-ottobre, ndr) sono stati registrati 362 casi di Dengue, 82 dei quali autoctoni”. 

Dal 15 gennaio 2020, in Italia è attivo il «Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025» approvato con intesa Stato-regioni e così spiegato da Gemmato: “Il PNA promuove un approccio multidisciplinare nella definizione e implementazione delle attività di sorveglianza e delle misure di prevenzione e controllo delle arbovirosi comprendendo oltre le infezioni da Dengue, Chikungunya e Zika (inclusa la sindrome congenita), anche le infezioni da virus del Nilo occidentale, quelle causate da virus Usutu, da virus dell’encefalite virale da zecche e da virus Toscana.

In merito alla segnalazione di casi sospetti in applicazione del PNA 2025, secondo Gemmato, “la sorveglianza degli eventuali casi importati di malattia da virus Dengue sul territorio nazionale si estende per tutto l’anno, con la raccomandazione alle regioni di potenziare il sistema di sorveglianza nel periodo di maggior attività vettoriale, in termini di tempestività e sensibilità, per permettere l’identificazione rapida dei casi sospetti, avere un’immediata e necessaria azione di controllo e ridurre ogni rischio di trasmissione autoctona”.

La Circolare Ministeriale su dengue
La recente Circolare Ministeriale emanata in data 14 febbraio 2024, concernente l’”Innalzamento livello di allerta relativamente alla diffusione della dengue presso i Punti di ingresso italiani”, ha avuto l’effetto di “attuare immediatamente, per la prima volta tra i Paesi europei, misure specifiche di contrasto alla Dengue e di prevenzione all’introduzione della zanzara Aedes aegypti, principale vettore della malattia, non ancora presente in Italia”.

Il sottosegretario alla Salute, infine, ha ricordato che esiste sul sito del Ministero della Salute, una sezione informativa dedicata alle malattie infettive, all’interno della quale è presente un focus dedicato alla Dengue, con tutti gli approfondimenti relativi alle modalità di trasmissione, alla sintomatologia, agli effetti, alle possibili complicanze, alla diagnosi, alla terapia, nonché alle raccomandazioni per i viaggiatori. In aggiunta a questo, sono stati inoltre prodotti e distribuiti dal Ministero della Salute poster multiformato in lingua italiana ed inglese, tramite gli uffici di sanità marittima aerea e di  frontiera.

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