Salute

Variante indiana (Delta): Londra si muove. E Roma?

15
Giugno 2021
Di Redazione

di Paolo Bozzacchi

Un mese di rinvio per allentare le restrizioni da lockdown. Questa la decisione del Premier britannico Boris Johnson, che ha invitato la popolazione ad un ultimo mese di sacrifici per accelerare la campagna vaccinale e arginare la nuova potenziale ondata di contagi guidata dalla variante Delta (indiana) del virus, maggioritaria sull’isola. Johnson ha comunque sottolineato l’efficacia dei vaccini contro la variante e indicato il prossimo 19 luglio come “terminus date” per tutte le restrizioni ai contatti sociali. 

Al momento i nuovi casi di contagio da Covid-19 (dati 14 giugno) in UK sono 7742 con appena 3 decessi, ma i casi stanno crescendo del 64% a settimana proprio a causa della variante Delta. 

Il Responsabile medico inglese, Professor Chris Whitty, ha indicato la strada. Quattro settimane di dosi di vaccino dovrebbero garantire protezione sufficiente per far diminuire drasticamente i ricoveri causati dalla variante Delta (indiana) del Covid-19 e far tornare la Gran Bretagna ad una situazione di relativa normalità. Nuovo aggiornamento tra due settimane, quando si farà il tagliando alla strategia messa in campo.  

Johnson ha precisato che “i dati dei contagi dimostrano chiaramente che le due dosi di vaccino sono necessarie per combattere la variante Delta. E’ arrivato il momento di pigiare il piede sull’acceleratore, perché essendo cauti abbiamo la possibilità nelle prossime quattro settimane di salvare migliaia di vite vaccinando milioni di persone”.

“Dovremo convivere col virus”, aggiunge Whitty, “che continuerà a causare contagio e vittime per il resto delle nostre vite”.

Contestualmente all’annuncio del rinvio, Johnson ha diminuito l’intervallo temporale tra le prime e le seconde dosi di vaccino da 12 a 8 settimane per gli Over 40, una decisione già presa per le persone più anziane. 

Whitty ha precisato che “il link tra i casi e i ricoveri grazie ai vaccini è stato sostanzialmente indebolito, ma non completamente azzerato”. D’altronde i ricoveri sono aumentati in Gran Bretagna del 50% nell’ultima settimana, e la decisione del rinvio delle restrizioni è stata dettata proprio da questo fattore. Ben il 70% dei nuovi ricoveri riguarda gli Under 65. L’obiettivo britannico è garantire nel prossimo mese la seconda dose a tutti gli Over 40 e la prima dose agli Over 18, a partire dal 19 luglio.

Un altro fattore che ha dettato la scelta del rinvio di Johnson, fa sapere lo Scientific Advisory Group for Emergencies (Sage), è quello di allentare le restrizioni attorno alla data dell’inizio delle vacanze scolastiche. 

Il Servizio Sanitario Nazionale inglese (Public Health of England) ha intanto fatto sapere che la campagna vaccinale sta funzionando per arginare i ricoveri causati dalla variante Delta. In particolare il vaccino Pfizer BioNTech garantisce il 94% di protezione dai ricoveri dopo la prima dose, salendo al 96% dopo la seconda dose. Il vaccino Oxford AstraZeneca garantisce il 71% di protezione dai ricoveri dopo la prima dose, salendo al 92% dopo la seconda dose. 

In Italia al momento i contagiati da variante indiana sono tra i 1000 e i 1500. E dunque rappresenterebbero sotto l’1% del totale attuale dei positivi. Ma quelli italiani sono numeri incompleti, perché al momento non siamo in grado di sequenziare (rintracciare la variante Delta) di tutti i contagiati.

“Dobbiamo migliorare il sequenziamento, la genotipizzazione”, spiega Pierpaolo Sileri, Sottosegretario alla Salute, “sono stati stanziati dei fondi, dobbiamo però migliorarci”. 

“Il problema è che noi non stiamo sequenziando il virus”, spiega Giovanni Sebastiani, primo ricercatore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone” del CNR. “Stiamo testando sempre meno e non sequenziamo”.

 

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