Salute
Farmaceutico, il report Ambrosetti su chi fa meglio in Lombardia. Merck c’è
Di Giulia Cadoni
Il settore farmaceutico gioca un ruolo cruciale per la crescita economica e lo sviluppo sostenibile delle nazioni e dei territori. Questo nessuno lo mette in dubbio e un Report di Ambrosetti ha individuato quali aziende hanno avuto un maggior impatto specialmente in Lombardia. Tra queste figura anche Merck. Angela Rinaldi, Managing Director di Merck Life Science Italia, ha affermato in un evento sullo sviluppo sostenibile e le scienze della persona: «Dal Report Ambrosetti è emerso chiaramente l’impegno di Merck come presenza di valore sul territorio. Il contributo è sia economico, con oltre 100 milioni di euro al Pil della Lombardia, sia sociale, cognitivo e ambientale».
L’impegno si riflette soprattutto nei notevoli investimenti in ricerca e nuove tecnologie realizzati dalla multinazionale biofarmaceutica durante le fasi critiche della pandemia. «Per le aziende coinvolte nella lotta contro il Covid, Merck è stata un partner chiave – ha sottolineato la manager – non solo un fornitore, ma un partner essenziale, aumentando le forniture, migliorando la logistica, organizzando la supply chain e fornendo tutti i servizi necessari affinché queste aziende potessero supportare il servizio sanitario nazionale e la Regione Lombardia nella lotta contro il Covid».
Ha ribadito questo punto Lucia Piccinelli, Chief Procurement Officer di Copan, affermando: «Copan Italia collabora con Merck dai primi anni 2000. Si tratta di una partnership che si sviluppa su due fronti, sia dal punto di vista tecnologico con l’impianto di trattamento acqua, che dal punto di vista scientifico. La collaborazione con Merck continua in maniera costante per poter rispondere alle nuove sfide che la microbiologia moderna richiede, come l’antibiotico-resistenza e sistemi di auto prelievo per i programmi di screening. L’importanza di avere un servizio a 360 gradi nella life sciences da parte di Merck, ci dà la possibilità di essere più efficienti ed efficaci nella continua ricerca e sviluppo dei nostri prodotti».
Il modello lombardo ha dimostrato di poter aumentare la competitività delle imprese e rendere il territorio più attrattivo. Emanuele Monti, componente della Commissione Sanità e presidente della Commissione Sostenibilità Sociale, Casa e Famiglia della Regione Lombardia, ha spiegato: «Come Regione Lombardia abbiamo lavorato per creare un ecosistema fertile per le aziende della filiera del Life Sciences, attirando investimenti in Italia e promuovendo investimenti pubblici e privati. Questa è una collaborazione leale tra università, ricerca, innovazione e istituzioni. Nel mio nuovo ruolo in Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, c’è la necessità di coinvolgere ancora di più le Regioni e le associazioni dei pazienti per il bene e la salute dei cittadini, nonché per sviluppare l’economia di un settore strategico per il Paese».
Il successo del modello si deve anche alla stretta collaborazione tra pubblico e privato in Lombardia. Alessandro Fermi, Assessore all’Università, Ricerca, Innovazione della Regione Lombardia, ha evidenziato: «C’è una grande disponibilità, sia da parte del pubblico che del privato, a collaborare. E come si collabora? Sulle idee. Sul tema della ricerca e innovazione, metteremo a disposizione il doppio delle risorse rispetto alla vecchia programmazione: nei prossimi 7 anni ci saranno più del doppio delle risorse dei 7 anni precedenti. Il privato è l’interlocutore che ci indica come spendere queste risorse. Il pubblico che, in maniera autoreferenziale o arrogante, dice ‘so benissimo come utilizzare questi soldi’, secondo me non funzionerà mai. Chi lavora sul campo può dirci oggettivamente come spendere bene queste risorse».