Salute

One Brain, nasce l’intergruppo parlamentare dedicato alla salute mentale e neurologica

12
Febbraio 2025
Di Giuliana Mastri

Promuovere un dialogo efficace tra istituzioni, esperti e associazioni di pazienti per affrontare in modo concreto le sfide legate alla salute mentale e neurologica. Con questo obiettivo nasce l’Intergruppo parlamentare “One Brain – per la tutela delle persone con disturbi mentali e neurologici”, presentato alla Camera dei deputati su iniziativa dell’onorevole Annarita Patriarca.

L’idea alla base di questo progetto è un approccio integrato e multidisciplinare, capace di migliorare i modelli assistenziali e garantire un accesso più rapido ed efficace alle cure. L’attenzione è rivolta non solo al trattamento delle patologie, ma anche alla prevenzione e alla qualità della vita dei pazienti.

I punti programmatici
L’Intergruppo ha palesato i suoi obiettivi: la definizione e la promozione di una strategia organica e programmatica per la salute del cervello, che includa la definizione di Pdta (Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali) a livello nazionale e regionale, nuovi modelli di cure di prossimità, l’inserimento nei Lea e l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico, telemedicina e tele monitoraggio; la promozione di un Tavolo One Brain presso il ministero della Salute che sviluppi la qualità dei servizi di prevenzione, trattamento, oltre a riabilitazione e reinserimento delle persone che vivono con disturbi mentali e neurologici; la valorizzazione della collaborazione interprofessionale (psichiatri, neurologi e gli altri operatori), sul territorio come in ospedale, per ottenere una presa in carico e percorsi di cura integrati e personalizzati.

E ancora, lo sviluppo di programmi di educazione e formazione su stili di vita sani per la promozione della salute del cervello, la prevenzione di malattie neurologiche e mentali e iniziative volte alla sensibilizzazione e all’empowerment di pazienti e caregiver sul valore dell’aderenza ai percorsi di cura e la promozione di una collaborazione tra pubblico e privato nella ricerca, nella prevenzione, nella cura, nella riabilitazione e nel reinserimento, finalizzata a migliorare la promozione e la tutela della salute del cervello.

«La salute del cervello è una priorità per ogni persona», afferma Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute. «Può e deve essere preservata attraverso abitudini quotidiane più sane che possano proteggere le funzioni cognitive. Anche in questo contesto, la prevenzione è determinante».

I numeri parlano chiaro: in Italia, la depressione colpisce circa il 6% della popolazione adulta, mentre la schizofrenia interessa oltre 245mila persone. Le patologie neurologiche, come emicrania, demenza, ictus e Parkinson, coinvolgono milioni di italiani e rappresentano una delle principali cause di disabilità a livello globale. Di fronte a questo scenario, l’Intergruppo punta a sviluppare strategie concrete e misurabili, coinvolgendo istituzioni, professionisti sanitari e pazienti.

L’onorevole Patriarca sottolinea come sia compito dello Stato garantire ai cittadini i migliori standard di diagnosi e cura. In questo senso, il nuovo gruppo parlamentare intende sensibilizzare l’opinione pubblica e incentivare il confronto tra settore pubblico e privato per migliorare la programmazione sanitaria e favorire l’innovazione in campo diagnostico e terapeutico. Una delle novità dell’iniziativa è la creazione di un Comitato scientifico, che riunirà esperti di neurologia e psichiatria per affrontare in modo multidisciplinare le sfide del settore.

A ispirare il lavoro dell’Intergruppo è il paradigma “One Health”, che vede cervello e mente come un unico sistema interconnesso con l’ambiente fisico e sociale. «È fondamentale considerare i fattori ambientali che influenzano lo sviluppo cerebrale e intervenire su di essi per prevenire le patologie neurologiche», spiega Gemma Calamandrei, direttrice del Centro di riferimento per le Scienze comportamentali e la salute mentale dell’Istituto Superiore di Sanità. Oltre alla salute fisica, il gruppo si propone di combattere lo stigma che ancora oggi circonda i disturbi mentali e neurologici.

«Quando si parla di disturbi neurologici e psichiatrici è necessario immaginare un cambiamento radicale, che parta da una prevenzione allargata in ottica One Health», rimarca Quintavalle. «È indubbio che ambiente, clima, alimentazione e stili di vita, così come la dimensione relazionale, non possano essere slegati dal benessere fisico e mentale. È necessario affrontare le fragilità fin dalle prime fasi della vita, senza alimentare lo stigma, ma sviluppando nel territorio luoghi come Case della comunità, Ospedali di comunità e reti di supporto. Il medico di medicina generale chiaramente svolge un ruolo chiave, di primo filtro e indirizzo verso gli specialisti. Dobbiamo sentirci tutti coinvolti – enti locali, sanità ed associazionismo – per assicurare una presa in cura vicina alle persone».

Secondo Ketty Vaccaro, responsabile Ricerca biomedica e salute del Censis, la salute mentale è diventata una priorità, soprattutto tra le nuove generazioni. Tuttavia, il pregiudizio sociale continua a rappresentare un ostacolo all’accesso alle cure, aumentando il peso assistenziale sulle famiglie. Per questo motivo, l’Intergruppo vuole favorire una maggiore collaborazione tra neurologia e psichiatria, così da garantire ai pazienti un supporto più efficace e personalizzato.

Anche Giuseppe Nicolò, direttore del Dipartimento di Salute mentale della Asl Roma 5, sottolinea l’importanza di una sinergia tra queste discipline: «L’Intergruppo “One Brain” rappresenta una prospettiva matura per il futuro della salute in Italia».

Alessandro Padovani, presidente della Società Italiana di Neurologia (Sin), evidenzia l’urgenza di un Piano nazionale per la salute del cervello, che integri ricerca, innovazione, formazione e prevenzione. Con l’invecchiamento della popolazione, afferma, diventa indispensabile una strategia efficace per ridurre i costi sociosanitari e migliorare la qualità della vita dei pazienti.