Salute

Medicina generale, Forza Italia presenta una legge per riorganizzarla

30
Gennaio 2025
Di Giampiero Cinelli

«Se mi taglio un dito mentre pelo le patate devo andare in ospedale o posso andare dal medico di base?» Una frase netta quella di Antonio Tajani, pronunciata oggi in conferenza stampa, annunciano la proposta di legge di Forza Italia sulla Medicina Generale, che già fa capire molto dell’orientamento del testo, presentato alla Camera e presto anche al Senato.

Il progetto generale
Nella Sala Colletti di Montecitorio i maggiori esponenti del “partito azzurro” hanno spiegato come vogliono favorire una graduale riforma del sistema sanitario, partendo dalla riorganizzazione dell’attività medici di famiglia. Innanzi tutto, è stato sottolineato, lo status giuslavoristico dei medici di base non viene toccato, restano lavoratori parasubordinati convenzionali, in un contesto in cui progressivamente si va verso l’alleggerimento dei carichi nei pronto soccorso, distribuendolo, prevalentemente, su Case di Comunità e ambulatori dei medici generali, che diventano ambulatori d’equipe, consentendo così al dottore di affrancarsi dal lavoro puramente burocratico.

Il quadro in cui muoversi
In dieci anni si sono persi circa 8.000 medici di base, il cui numero complessivo è sceso sotto 40.000. Il progetto presentato passa attraverso la necessità di avere una quantità di personale adeguato. Non solo nella medicina di base ma anche negli ospedali e in termini di posti letto e disponibilità di infermieri. L’aspetto delle risorse umane è in valutazione da parte di Forza Italia, come ha fatto sapere in conferenza Letizia Moratti, presidente della Consulta nazionale di FI. Ma il disegno di legge attuale, che affronterà l’iter parlamentare e gli eventuali emendamenti, è ad invarianza finanziaria, ossia iscritto nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente. Tra provvedimenti in essere e Legge di Bilancio 2025, ora si hanno in dote 136,5 miliardi nel 2025 fino ai 141,3 del 2027. Cifre di cui Maurizio Gasparri si è mostrato entusiasta e che agiranno in sinergia con gli obiettivi del Pnrr, ma che, come osservato davanti alla platea, non sempre riescono ad avere determinati effetti auspicati.

Confronto in maggioranza
Fini dichiarati il decongestionamento dei pronto soccorso e la velocizzazione delle liste d’attesa, propositi che dovrebbero impattare peraltro su un’ulteriore criticità, le aggressioni al personale medico nelle strutture sanitarie. La proposta di legge di Forza Italia è a firma Stefano Benigni, Ugo Cappellacci (Presidente Commissione Affari Sociali) e Annarita Patriarca e guarda alla sanità in senso ampio. La linea del disegno di legge infatti è stata esposta da Forza Italia agli alleati di governo ha specificato Tajani e si punta a trovare convergenze. Ugo Cappellacci ha reso noto che la Commissione Affari sociali, per disporre meglio il disegno di legge, ha svolto due indagini conoscitive sulle emergenze e urgenze e un’indagine conoscitiva sullo stato delle professioni sanitarie. Secondo Cappellacci il Sistema Sanitario Nazionale «è stato ed è un’eccellenza». Prova ne è l’ottima aspettativa di vita degli italiani. «Ma non si è preparato all’invecchiamento della popolazione. Il primo tassello adesso sono i medici di famiglia».

L’attività dei medici, i dettagli principali
Nello specifico, la legge di Forza Italia stabilisce nel contratto dei medici di famiglia una base oraria settimanale di 38 ore a tempo pieno, «in aggregazioni funzionali territoriali (l’equipe)» o negli studi medici, così articolate: «attività a ciclo di scelta per i propri assistiti, con un impegno massimo di 20 ore settimanali, ed attività orarie, per almeno 18 ore, stabilite dall’azienda sanitaria, dal distretto e dalla Casa di Comunità» secondo le modalità definite dall’ACN». Per i medici di base che hanno un numero di pazienti inferiore al massimale standard di 1.500, il numero di ore da garantire nel proprio ambulatorio scala progressivamente a vantaggio delle altre attività in supporto ai presidi alternativi. Nell’ottica appunto di ridurre il peso negli ospedali. Una delle chiavi del testo in tal senso, ha detto Letizia Moratti, è il passaggio dalla retribuzione capitaria alla retribuzione oraria. Inoltre è prevista per i medici la valorizzazione economica al raggiungimento degli obiettivi e viene introdotto un corso universitario di specializzazione in medicina generale per qualificare meglio i professionisti.

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