“Il 2019 – dichiara Michela Rostan, Vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera – è un anno decisivo per questa battaglia. Anzitutto perché i farmaci anti-epatite, che attualmente sono inseriti all’interno del fondo farmaci innovativi non oncologici, verranno progressivamente esclusi dal fondo stesso. Con il rischio di un più lento accesso ai trattamenti e un incremento delle complicanze. Considerato questo scenario – aggiunge Rostan – abbiamo ritenuto opportuno avviare un’indagine conoscitiva che ci permetta, attraverso l’ascolto di esperti, pazienti e addetti ai lavori, di tracciare un quadro chiaro e ben definito dello stato della patologia in Italia, con l’obiettivo di mettere in campo poi tutte le iniziative necessarie affinché l’eliminazione dell’epatite C non sia uno spauracchio, ma un obiettivo effettivamente raggiungibile. È un impegno che il nostro Paese ha preso, una necessità di salute pubblica ma anche un’opportunità di risparmio per il servizio sanitario nazionale. La mancata cura – sottolinea la Vicepresidente della XII Commissione – determina infatti conseguenze dirette anche per le casse dello Stato: meno si investe, meno si cura, più il servizio sanitario sarà costretto a spendere per curare complicanze evitabili”.
Ma il primo passo, è appunto, quello dello screening e del linkage to care, cioè tutte le attività di informazione, sensibilizzazione necessarie poi per consentire, concretamente, l’accesso alle cure a tutti i pazienti ancora da trattare.
Nicolò Marcon