Salute
Cronicità, nasce l’intergruppo parlamentare per migliorare la prevenzione
Di Giuliana Mastri
In Italia la popolazione ha un’età media alta e allo stesso tempo dei cittadini molto più longevi. Ma nel caso in cui sussista la presenza di malattie o di condizioni metaboliche problematiche, si creano i requisiti per l’aumento delle cronicità. La politica ha cominciato a considerare il problema e va in questo senso la maggiore presenza nel dibattito pubblico del tema della prevenzione e del corretto stile di vita. Un’azione concreta è quella rappresentata dalla nascita dell’intergruppo parlamentare ‘Prevenzione e presa in carico delle cronicità‘, su iniziativa del senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris. L’intergruppo è stato presentato al Senato in una conferenza nella Sala Caduti di Nassirya.
L’obiettivo
«I temi della prevenzione e delle cronicità sono centrali ed è per questo che ho voluto proporre il nuovo intergruppo ‘Prevenzione e presa in carico delle cronicità’. L’invecchiamento della popolazione porta con sé patologie che incidono profondamente sul servizio sanitario. Il nostro obiettivo è garantire una qualità di vita elevata per i pazienti e per il sistema che li circonda senza compromettere la sostenibilità» ha detto Guido Liris alla presentazione in Senato. Tra i relatori Annamaria Colao, Professoressa di Endocrinologia e Malattie del metabolismo, Cattedra Unesco dell’Università Federico II, la quale ha aggiunto: «L’obesità è il primo stadio di sviluppo di tutte le cronicità e andrebbe presa in carico e inserita nei Lea. C’è poi la necessità di una prescrizione unica perché è necessario che il paziente eviti odissee tra i vari specialisti».
Le possibili soluzioni
«La cronicità rappresenta una priorità numerica e una sfida sistemica per il Ssn, per equità e sostenibilità. L’intergruppo può dare un importante contributo per le politiche di prevenzione e presa in carico della cronicità ad esempio assicurando che l’aggiornamento del piano nazionale cronicità abbia una periodo definito di riferimento analogamente ad esempio a quello oncologico». Sarebbero anche utili «degli indicatori più stringenti nel Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea per evitare che, come nel passato, si arrivi ad aspettare anche 5 anni per il solo recepimento formale per alcune regioni». Questa la riflessione di Sabrina Nardi, consigliere di Salutequità nel corso della conferenza.
Le sfide di cura
Furio Colivicchi, past-president Anmco e Vicepresidente, ha sottolineato: «Le malattie cronico-degenerative, come scompenso cardiaco, diabete, malattie respiratorie e obesità, sono le condizioni che incidono maggiormente sulla mortalità e la disabilità nella popolazione italiana. La Fism intende sostenere con impegno il lavoro dell’intergruppo parlamentare per la prevenzione e la presa in carico delle cronicità nella consapevolezza che molto può essere fatto per superare le attuali frammentazioni dei processi di cura».
Dagli interventi dei relatori è apparso chiaro come il tema della sostenibilità del sistema sanitario nazionale nel futuro – affinché resti universalistico, caratteristica da sempre vanto del nostro Paese – passi per forza da nuove strategie e modi di intendere la politica sanitaria. L’intergruppo sarà un primo avamposto a cui spetterà valutare e proporre linee guida a livello nazionale.