Salute
Gibellini (Janssen): «Il residuo del fondo per i farmaci innovativi ai farmaci a innovatività condizionata»
Di Barbara Caracciolo
L’Italia è prima in Europa sul fronte delle politiche a sostegno dell’innovazione farmaceutica. Dal 2016 è stato introdotto un apposito fondo statale per rimborsare alle regioni le spese sostenute per l’acquisto di farmaci innovativi, spesso strategici per alcune terapie. Lo riconoscono anche le case farmaceutiche, soprattutto quelle che, come Janssen, investono molto in innovazione.
Negli anni il fondo è stato perfezionato e implementato ma, come ha sottolineato Monica Gibellini, National & Regional Institutional Affairs Director di Janssen Italia, ospite questa mattina del nostro format “Largo Chigi”: «Questo fondo molto efficace, tuttavia, negli ultimi anni ha iniziato a manifestare dei limiti, perché questo sistema non risponde alle necessità delle nuove terapie e di quelle che stanno per arrivare. Già adesso – ha spiegato – ci sono degli aspetti di non speso. L’auspicio è che in legge di bilancio si possa utilizzare quel non speso per i farmaci a innovatività condizionata e consentire così di mitigare l’incremento dei costi energetici dovuto alla crisi internazionale nonché lo sfondamento della spesa farmaceutica diretta».
«I fondi per i farmaci innovativi sono stati una best practice – ha continuato la Gibellini – perché hanno consentito di unire in un’unica manovra diversi aspetti importanti per il settore farmaceutico e per l’accesso alle cure da parte dei pazienti. Consentono attraverso un meccanismo di fast track di arrivare direttamente al cittadino, saltando il passaggio dell’inserimento nel prontuario regionale, e di garantire un più rapido accesso all’innovazione delle aziende farmaceutiche».
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