Salute
Fumo, Anafe-Confindustria: con e-cig riduzione del rischio e meno fumatori
Di Redazione
“La sigaretta elettronica gioca davvero un ruolo determinante nella riduzione del rischio. Al di là di ricerche più o meno attendibili, quel che è certo è che la percentuale di coloro che, dopo aver scelto le e-cig, hanno diminuito l’utilizzo delle sigarette tradizionali è maggiore rispetto a quella di coloro che, invece, hanno iniziato e re-iniziato a fumare: il 25,7% contro il 22,1%. È vero che il 34,9% non ha cambiato le abitudini. Ma questo dimostra che possiamo e dobbiamo fare di più per un settore importante non solo dal punto di vista economico ed erariale, ma anche sotto il profilo della riduzione del rischio".
È quanto dichiara Massimiliano Mancini – Presidente di ANAFE Confindustria, l’Associazione Nazionale Fumo Elettronico – commentando i risultati della ricerca Ossfad del Centro Nazionale Dipendenza e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, presentata oggi in occasione della Giornata Nazionale Senza Tabacco. Secondo la ricerca sono 1,3 milioni gli “svapatori” in Italia.
“Secondo le nostre stime – ha aggiunto Mancini – fino ad un terzo dei consumatori si rivolge a mercati esteri e on line illegali. Una stima allarmante, specie in termini di potenziale mancato gettito per l’erario e che rende, inoltre, difficile il lavoro di quantificazione economica complessiva del valore economico del settore e del mercato”. “Per questo motivo – ha spiegato – Anafe è al lavoro per mettere ordine e scattare una fotografia chiara e attendibile delle dimensioni economiche e industriali, con l’obiettivo di garantire alle istituzioni un quadro di riferimento serio e attendibile entro cui disciplinare e riformare il settore, specie dal punto di vista fiscale”.
Ma proprio su questo fronte, “tanto Anafe quando il Governo – ha concluso – sono in attesa del prossimo pronunciamento della Corte Costituzionale. Solo dopo la sentenza, che fornirà la base giuridica sulla quale costruire la nuova tassazione, sarà possibile dare al mercato regole certe nell’interesse dei consumatori e del gettito erariale”.