Salute
Virus, calano i contagi Covid in Italia mentre Wuhan è in lockdown. Ma l’attenzione è sul vaiolo
Di Giuliana Mastri
A Wuhan c’è un nuovo lockdown temporaneo per quasi un milione di persone su un totale di 11 milioni di residenti nella città, dove nel 2019 si sviluppò il primo focolaio di Covid-19, o almeno questa è la vulgata. Le autorità del distretto di Jiangxia, dopo l’accertamento di quattro casi asintomatici, hanno fatto scattare tre giorni di misure di controllo temporanee. Nelle aree più ad alto rischio obbligo di rimanere a casa, in quelle a medio rischio resta la possibilità di uscita limitata alle aree dei rispettivi comprensori residenziali. Chiusi tutti i luoghi di intrattenimento dai bar ai cinema, dagli internet cafè ai piccoli ambulatori e ai mercati dei prodotti agricoli. Sospesi anche tutti i trasporti pubblici, dai bus alla metro, mentre i residenti non possono lasciare il quartiere se non per assoluta necessità. Le autorità hanno identificato quattro aree ad alto rischio con il divieto di uscire di casa e altre quattro designate a rischio medio che impedisce ai residenti di lasciare i propri complessi. Le misure mirano a ridurre ulteriormente il flusso di persone, il rischio di infezioni sulla scia della strategia “zero-Covid”. Wuhan, hub industriale e dei trasporti capoluogo dell’Hubei, ha imposto il primo lockdown al mondo di due mesi contro il Covid a inizio del 2020 dopo aver inizialmente minimizzato il fenomeno.
Ma sarà la strategia più giusta? Su questo c’è un grande punto interrogativo. Vista la disomogeneità delle strategie nelle diverse parti del mondo e a maggior ragione che i dati cinesi sono sempre da prendere con le pinze. In Italia invece la situazione non è cambiata molto rispetto alle scorse settimane in cui si è ravvisato un incremento della curva anche se ora si vedono segni di miglioramento. Nel bollettino di oggi contati 54.088 nuovi casi, 244 morti e un tasso di positività del 19,2%. A dircelo i dati pubblicati dal Ministero della Salute, su 281.658 tamponi effettuati (ieri 296.304). In calo le terapie intensive, sei in meno (ieri -18): in tutto sono 400 con 38 nuovi ingressi. Giù anche il numero dei ricoveri ordinari,143 in meno, per un totale di 10.768. Nella settimana si contrae l’incidenza nazionale, che rimane però sopra la soglia endemica, spiega l’Iss.
Il vaiolo delle scimmie
Si parla ancora anche del vaiolo delle scimmie. In America si va verso lo stato d’emergenza dopo che a San Francisco sono stati ravvisati 261 casi. Per l’Italia vengono indicati complessivamente 426 casi. 18.000 i contagi nel mondo. Ovviamente i fragili e gli immunodepressi sono più a rischio. Intensificata la sorveglianza anche se la mortalità è bassa nei Paesi dove non è endemico, attorno all’1% e più alta in zone meno attrezzate e dove è più diffuso come l’Africa, dove può arrivare al 10%. In confronto però la mortalità del vaiolo tradizionale era il 30%.