Salute

Covid, Omicron 5 preoccupa ma non è emergenza

23
Giugno 2022
Di Giuliana Mastri

La discesa dei ricoveri per il Covid si arresta, ma la linea resta stabile. Un dato che in estate lascia pensare, anche se non è il momento di allarmarsi. Potremmo essere di fronte a una ripresa della diffusione del virus, con una nuova ondata che dovrebbe raggiungere il picco a luglio, tuttavia non è ancora chiaro se le caratteristiche saranno gravi come in fasi precedenti. La variante pare essere ricongiunta ad Omicron e gli esperti la chiamano Omicron 5. Ieri i casi di infezione rilevati sono stati 53.905, i morti 50. I dimessi guariti 29.740. Meglio rispetto al 21 giugno, in cui i morti sono stati 62 e i casi 62.704. L’occupazione delle terapie intensive è al 2%, mentre i ricoverati in area non critica sono l’8%. Come abbiamo detto non si può parlare di una fase critica, anche se rispetto alla stessa data di un anno fa i ricoveri ordinari erano il 4% (mentre le terapie intensive al 2%). Il tasso di positività è al 21,9%. Rispetto a una settimana fa si riscontra un aumento del tasso di positività, dei casi, dei ricoveri, mentre cala la mortalità.

Come riporta Agenas, la progressione dei casi è salita in modo rilevante: dal 30 maggio al 5 giugno, l’incidenza era di 193,7 ogni 100.000 abitanti. Dal 6 giugno al 12 giugno arriviamo a 243,66 casi, dal 13 giugno al 19 giugno sono 370,10 e dal 20 giugno al 22 giugno 224,83 ogni 100.000 abitanti.

Le istituzioni restano calme e vigili. L’uso della mascherina sui mezzi di trasporto è stato prorogato, ma adesso si comincia a pensare di dispensare dalla quarantena i positivi asintomatici. «L’isolamento di positivi ha avuto un senso quando c’era una popolazione altamente sensibile al virus, non vaccinata né contagiata come nel 2020 e 2021. Ma oggi tra vaccinati, guariti e protetti abbiamo raggiunto il 100% della popolazione. Rischiamo di creare un doppio binario: chi fa un tampone da solo a casa e non comunica il risultato e chi lo fa in ospedale ed è tenuto a fare l’isolamento. Così è peggio. Sarebbe meglio se equipariamo tutto», ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. Sempre Bassetti: «Pochi sanno, ad esempio, che in Italia non esiste l’obbligo di quarantena per tubercolosi, e magari chi la ha gira tranquillamente in autobus, mentre chi ha tampone positivo al Covid e magari neanche trasmette ha l’obbligo di isolarsi».

Omicron 5 è altamente contagiosa ma non così pesante. Si localizza prevalentemente nelle vie aeree e porta raffreddore, cefalea. Spesso anche dissenteria.

Così il prof. Fabrizio Pregliasco: «Eravamo già in pre allerta per un rialzo dei contagi in autunno, ma la presenza di questa nuova variante Omicron BA.5 ci ha sorpreso. Questo virus presenta una contagiosità estrema, superiore addirittura a quella del morbillo e della varicella, con un R0 che oscilla tra i 15 e i 17: basti pensare che la variante Wuhan aveva un R0 di 2.5, mentre la Delta di 7. Questi valori rappresentano il numero medio di casi secondari rispetto a un caso indice, quindi valori che la rendono molto più temibile (una persona può contagiarne altre 15 o 17)» . I rischi maggiori quindi potrebbero presentarsi nella stagione fredda, quando il contagio crescerà ancora fisiologicamente a danno della popolazione anziana o fragile. Per adesso a giudicare dalla strada intrapresa la contromisura più efficace è l’uso della mascherina.

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