Salute
Esercizio fisico come farmaco, Anif in campo per un protocollo
Di Giampiero Cinelli
Un farmaco chiamato esercizio fisico. Se non è il più potente in assoluto, è di certo un campione per la prevenzione delle patologie. Anif EuroWellness e Movimento per la Salute, hanno voluto parlarne all’Auditorium del Ministero della Salute, in un convegno intitolato “Movimento per la Salute: la prescrizione dell’esercizio fisico strutturato come farmaco”, a cui hanno preso parte Giampaolo Duregon, presidente Anif EuroWellness, il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana Maurizio Casasco e il responsabile scientifico della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) Walter Marrocco.
Nell’incontro è stato sondato il terreno affinché nasca un tavolo di lavoro con in campo tutti gli attori necessari per stilare un protocollo di intesa, che inquadri l’esercizio fisico in piani terapeutici ufficiali. Il Movimento per la Salute promuoverà in modo strategico la collaborazione tra medici di famiglia, medici sportivi, pediatri, specialisti, chinesiologi e centri sportivi.
Lo scopo è di creare una forte rete di connessione tra sport, salute, istituzioni per arrivare alla prescrizione medica dell’esercizio fisico controllato. Il progetto si basa soprattutto sulle numerose evidenze scientifiche e case history di successo che evidenziano gli effettivi benefici dell’esercizio fisico come farmaco di prevenzione e cura di numerose malattie non trasmissibili. I relatori hanno presentato dati scientifici sulla questione e progetti che stanno dando risultati positivi in termini di “guadagno di salute”.
«La prescrizione dell’esercizio fisico deve essere fatta al pari di un farmaco, senza la giusta dose non funziona. La giusta dose si ha attraverso la collaborazione di squadra. La prescrizione è un atto medico che nasce dalla competenza, di valutazione funzionale. Ci vuole una competenza specialistica»., ha detto Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana. Parlando della prescrizione dell’attività fisica per il benessere della persona Casasco ha poi sottolineato come questa sia «Un grande atto di prevenzione. Noi medici specialisti ci mettiamo a disposizione per il protocollo, la collaborazione tra tutti è estremamente importante. Dobbiamo fare prevenzione quindi la prescrizione dell’attività fisica è fondamentale per invecchiare in buona salute», ha concluso.
Così il ministro Andrea Abodi: «L’obiettivo è quello di contribuire alla qualità della vita delle persone. Vogliamo arrivare alla prescrivibilità dell’attività fisica e motoria, vogliamo arrivare anche a un reinvestimento dello Stato di una percentuale, anche piccola, della spesa sanitaria nell’attività sportiva. Lo sport è un contribuente della qualità della vita, ma soprattutto una difesa immunitaria sia individuale che collettiva».
L’Italia, infatti, è ai piedi del podio per quanto riguarda la sedentarietà, causa del 9% delle malattie cardiovascolari, dell’11% dei casi di diabete di tipo 2, del 16% dei casi di tumore al seno e del 16% dei casi di tumore al colon-retto. Se la pratica sportiva arrivasse ad essere in media Ocse, l’Italia risparmierebbe circa 32,5 miliardi nel periodo 2022-2050. L’Osservatorio Valore Sport ha quantificato in 3,8 miliardi di euro il costo sanitario annuo della sedentarietà in Italia, inteso come somma di costi diretti e indiretti, con un’incidenza sul totale della spesa sanitaria pubblica e privata del Paese pari all’1,7%.
«Attivare subito un tavolo tecnico nella speranza che a settembre i medici in Italia, formati dai medici sportivi, possano fare la prescrizione. Conviene ai cittadini che guadagnano in salute, conviene allo Stato perché c’è risparmio che aumenterà. Chi fa esercizio fisico sta bene», ha affermato Giampaolo Duregon, presidente Anif EuroWellness.
Interviste di Alessandro Caruso
Foto, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica