La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato questa mattina, martedì 17 settembre, a Strasburgo, la proposta per il nuovo collegio della Commissione europea.
«Il nuovo Collegio si basa sulle linee guida politiche su cui abbiamo lavorato – ha commentato von der Leyen – abbiamo avuto settimane intense di negoziati con gli Stati membri per definire le nostre priorità fondamentali e come saranno costruite. Il nuovo Collegio sarà più fluido e intrecciato, con un maggiore coordinamento tra le diverse politiche, come scritto nelle raccomandazioni di Mario Draghi».
La nuova Commissione, come ha spiegato Ursula von der Leyen, dovrà fare i conti con sovranità e democrazia, lavorerà per costruire un’Europa con un’economia circolare e decarbonizzata, per un’Unione competitiva che possa garantire una transizione ecologica giusta e giusta.
All’interno del nuovo collegio troviamo il 40% di donne, contro il restante 60% maschile. «Quando ho ricevuto le nomination – aggiunge von der Leyen –, solo il 20% erano donne. Abbiamo lavorato per ottenere un risultato diverso, ma questo dimostra quanta strada dobbiamo ancora fare».
Venendo alla composizione del nuovo Collegio, von der Leyen ha proposto 6 nuovi vicepresidenti esecutivi (4 donne e 2 uomini), 3 dei quali provenienti da Stati entrati a far parte dell’UE prima della caduta della cortina di ferro e altri 3 che si unirono più tardi.
I vicepresidenti esecutivi
La spagnola Teresa Ribera sarà la vicepresidente esecutiva responsabile per una transizione pulita, giusta e competitiva; il finlandese Henna Virkkunen si occuperà di Sovranità tecnologica, Sicurezza e Democrazia, mentre il francese Stéphane Séjourné si occuperà di Prosperità e Strategia industriale.
Gli altri tre vicepresidenti esecutivi saranno l’estone Kaja Kallas (che ricoprirà anche il ruolo di Alto Rappresentante) per la Politica Estera e di Sicurezza; la rumena Roxana Minzatu per le competenze umane e la preparazione e l’italiano Raffaele Fitto per la coesione e le riforme.
I Commissari
I primi due commissari avranno un doppio ruolo: Maroš Šefčovič per la sicurezza economica e commerciale e le relazioni interistituzionali e la trasparenza e Valdis Dombrovskis per l’economia e la produttività e l’attuazione e la semplificazione.
Dubravka Šuica sarà il commissario per il Mediterraneo, Olivér Várhelyi per la salute e il benessere degli animali, Teresa Ribera Rodríguez per il clima, la giustizia climatica e la transizione ecologica e Wopke Hoekstra sarà responsabile per il clima, il net-zero e la crescita pulita.
Inoltre, Arvydas Anušauskas sarà il commissario alla Difesa e allo Spazio, Marta Kos all’Allargamento, Jozef Šeliga ai Partenariati internazionali e Costas Kadis si occuperà della Pesca e degli Oceani.
I servizi finanziari e l’Unione del risparmio e degli investimenti saranno affidati a Maria Luìs Albuquerque, mentre Hadja Lahbib si occuperà di preparazione e gestione delle crisi e Magnus Brunner degli affari interni e migrazione.
Jessika Roswall sarà la commissaria per l’ambiente, la resilienza idrica e l’economia competitiva e circolare; Piotr Serafin per Bilancio, lotta antifrode e Pubblica Amministrazione; Dan Jørgensen per Energia e Edilizia e Ekaterina Zaharieva per Startup, Ricerca e Innovazione.
Ultimo ma non meno importante, Michael McGrath sarà il Commissario per la Democrazia, la Giustizia e lo Stato di Diritto; Apostolos Tzitzikostas per i trasporti e il turismo sostenibili; Christophe Hansen per l’agricoltura e l’alimentazione e Glenn Micallef per l’equità intergenerazionale, la gioventù, la cultura e lo sport.
«La nuova Commissione sarà più snella e interconnessa – ha aggiunto von der Leyen – avremo una strategia industriale coraggiosa e ambiziosa con l’innovazione al centro: l’idea non è preservare ciò che già c’è, ma abbracciare l’innovazione. Il messaggio chiave è che lavoreremo tutti insieme, indipendenti nel pensiero e nell’azione: l’unica stella polare saranno gli interessi europei».