Politica
Un diplomatico a capo dell’intelligence: ritratto di Pietro Benassi
Di Redazione
di Paolo Bozzacchi
Un diplomatico a capo dell'intelligence. E' Pietro Benassi, ex Ambasciatore italiano a Berlino e sodale di Angela Merkel la scelta del Premier Giuseppe Conte per la nomina a Sottosegretario di Stato della Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi Segreti.
Benassi, Consigliere Diplomatico di Conte dal 2018, ha una lunga e solida carriera diplomatica alle spalle e un curriculum di altissimo profilo internazionale. Inizia alla Farnesina, poi lavora a Cuba, in Polonia e a Bruxelles. Oggi ha quasi 63 anni, sposato con due figli, è un romano doc e negli ultimi anni ha prima ricoperto il ruolo di Ambasciatore in Tunisia dal 2009 al 2013, poi nel 2014 si è trasferito in Germania con la stessa carica. Nel 2018 torna in Italia chiamato dallo stesso Conte a ricoprire il ruolo di Consigliere Diplomatico.
Benassi è da considerarsi uomo chiave nel cammino di riavvicinamento italiano alle posizioni europeiste di Angela Merkel, che hanno portato alla considerazione che l'Italia ha ottenuto col Recovery Fund, nonché colui il quale ha convinto Conte ad appoggiare la cosiddetta maggioranza Ursula che ha sostenuto l'elezione di Ursula Von der Leyen alla Presidenza della Commissione europea. Benassi è stato anche uno dei gestori di successo dei rapporti Atlantici e in particolare con gli Stati Uniti durante la complicata Presidenza Trump.
Giuseppe Conte ha scelto proprio Benassi per il ruolo strategico di Sherpa per la preparazione delle due presidenze italiane di maggior spessore internazionale del 2021: G20 e Cop26.
La nomina di Benassi ha anche una valenza politica. Conte ha ceduto la delega ai Servizi Segreti che aveva tenuto per sé sucitando le critiche proprio di Matteo Renzi e di Italia Viva. Il gesto di ieri da una parte è stata una risposta fattuale alle stesse critiche, dall'altra dimostra ancora una volta che in questi ambiti nei momenti di basso la politica fa ricorso volentieri al soccorso della diplomazia.