Politica / Trasporti

Tutti i Sì di Salvini

25
Luglio 2023
Di Flaminia Oriani

Sì al lavoro, sì all’ambiente, sì al futuro. Il convegno “L’Italia dei sì”, tenutosi oggi alla Lanterna a Roma, urla a gran voce i progetti infrastrutturali che il governo intende mettere a terra.

Il Vicepremier e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini apre la conferenza dando merito a chi lo ha preceduto e sottolineando il dovere di guardare a lungo termine, consapevole che le infrastrutture del futuro sono figlie della tecnologia e dell’innovazione digitale.

Al centro del convegno progetti e grandi opere per il Paese, tra i più attesi e chiacchierati la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Punto focale di Salvini che ha dichiarato: «in 9 mesi si mette al mondo una creatura, nello stesso tempo si può aprire la strada» ad un percorso da seguire nei prossimi anni.  

L’obiettivo è quello di realizzare il ponte a campata unica più lunga, superando quello dei Dardanelli. 3666m di lunghezza retti su pilastri alti 400 metri; al suo interno sono previste 6 corsie stradali e 2 binari. Da progetto le imprese coinvolte saranno circa 300 per arrivare ad un massimo di quasi 100mila posti di lavoro. Il costo? 13 miliardi e mezzo, un prezzo che, anche se assorbisse la cifra massima prevista, sarebbe «meno della metà di quello che fino ad oggi sta costando il reddito di cittadinanza che non lascia traccia sul futuro» dichiara Salvini.

Figlie della stessa determinazione, sul piano ferroviario, sono: l’alta velocità per Firenze, in qualità di snodo fondamentale traguardando la divisione tra treni per passeggeri e treni merci; l’alta velocità Roma-Bari di cui l’avvio dei lavori è previsto per l’8 agosto; l’alta velocità Roma- Palermo in 6 ore; la TAV con i suoi 65km di tracciato, composta da 46km di tunnel e un 50% in più di rete.

Per quanto riguarda il Codice degli appalti il Ministro Salvini ha spiegato la rielaborazione e l’inserimento dell’impronta politica specificando i punti cardine: la salvaguardia Made in Italy, la fiducia ai sindaci, i tempi rapidi, la liberalizzazione degli appalti, l’annullato timore della firma e il ritorno dell’appalto integrato.

E se il Ponte sullo stretto “s’adda fa” è altrettanto necessario pensare ai combustibili del futuro. Motivo per cui sono stati adibiti 3,6mld per promuovere l’industria dell’idrogeno. Ma se è vero che bisogna diventare autonomi allora non si può escludere nessuna forma di energia inclusa quella nucleare. Salvini propone di superare il “no” frutto del decennio passato e argomentando la convenienza di raggiungere un nucleare pulito e di ultima generazione si dice «Pronto a tornare a un referendum».

Immagini, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica

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