Tre giorni di interviste, confronti e dibattiti. Questo è quanto sta accadendo in queste ore a Roma dove sta andando in scena la quinta edizione del “Festival delle Città”, luogo nel quale i Sindaci e gli amministratori locali si confrontano con le istituzioni e la politica sul futuro dell’Italia, organizzato da ALI-Autonomie Locali Italiane. La tre giorni al Pio Sodalizio dei Piceni, vedrà la presenza di cinque Ministri, oltre 200 sindaci, più di 50 ospiti provenienti dal mondo della politica, delle istituzioni, della cultura e della società civile, il tutto articolato in circa trenta panel tematici.
Durante la kermesse si parlerà di migrazioni, di sicurezza e legalità, della situazione economica del Paese e dell’Europa; dell’emergenza sanità, di guerra in Ucraina e crisi africane; di pubblica amministrazione e di lavoro, di riforme istituzionali del Paese; delle città al centro della sfida riformista, nazionale ed europea, nonché del ruolo e delle responsabilità dei sindaci e degli amministratori locali; dell’attuazione dell’Agenda 2030 e del Pnrr. E ancora: crescita sostenibile, infrastrutture e innovazione tecnologica, turismo e cultura, sport. Ma non solo. Il Festival offre anche un momento di formazione con corsi specifici sulle tematiche del governo locale organizzati da ALI e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
L’evento si è aperto con un’intervista doppia di Monica Maggioni al Presidente nazionale di ALI e sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, e al Fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi. Poi il susseguirsi di panel tematici fino alla chiusura, prevista per la sera di giovedì 5 prima con uno speech sull’Europa di Romano Prodi, poi con una intervista con Matteo Ricci che in fase di presentazione della rassegna non ha mancato di mandare un messaggio al Governo: “Cerchiamo di lanciare un messaggio al Governo, di non scaricare le problematiche sui sindaci, e nel frattempo lanciamo l’idea di Europa che vorremmo. Un buon sindaco deve avere due caratteristiche – ha chiosato Ricci – deve saper stare in mezzo alla gente e non deve aver paura di decidere. Questo è un livello locale che rappresenta spesso la parte migliore del Paese per tenere insieme l’elemento valoriale e quello pragmatico. I sindaci sono diventati il contraltare quotidiano dell’attività del governo, costruendo un’alternativa con le attività che si fanno sul territorio e vogliamo giocare questo ruolo da protagonisti”, ha concluso il sindaco di Pesaro.
Tra i tanti incontri in programma The Watcher Post ha deciso di seguire da vicino quello dal titolo “L’Italia che vince” al quale hanno partecipato Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i giovani, Giovanni Malagò, Presidente CONI, Damiano Tommasi, Sindaco di Verona, Gianmarco Tamberi, Campione olimpionico del salto in alto, Filippo Magnini, Campione nuoto.
“Al di là delle nostre appartenenze tre provvedimenti sono passati all’unanimità riguardano lo Sport sembrano miracoli ma è così: Sport in Costituzione, Giochi della Gioventù, Contrasto alla pirateria audiovisiva”, ha detto il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, nel corso del suo intervento. “Lo sport italiano ha un sistema unico al mondo – ha proseguito – Abbiamo una società di scopo che è Sport e salute, una banca di scopo che è il Credito sportivo, abbiamo il Coni e il Cip e sotto decine di organismi che rappresentano centomila e più associazioni. Siamo una potenza. Possiamo far bene non solo alle persone che alla società. Sono convinto che potremo riuscirci per elaborare un modello italiano che non è la somma di singoli elementi, ma un modello”.
Ma siccome per costruire grandi altezze servono basi solide, a richiamare l’attenzione su un sistema infrastrutturale assolutamente da potenziare è stato il numero uno del CONI, Giovanni Malagò: “Le infrastrutture sono il tallone d’achille di tutto il sistema. Molti impianti versano in pessimo stato e sono contento che ci sia una società dello Stato (Sport e Salute, Ndr) che si occupa di Sociale, Scuola, Sanità e dell’impiantistica. Una grande sfida.
Sia sulle difficoltà in questo settore, sia su quello che sarebbe potuto essere e non è stato, è intervenuto Gianmarco Tamberi, oro olimpico nel salto in alto a Tokyo 2020 e campione del mondo quest’anno a Budapest: “Il presidente Malagò mi ha raccontato al telefono del successo della Ryder Cup a Roma e di quanta gente c’era. Ho il rimpianto che non ospiteremo le Olimpiadi 2024, saremmo stati all’altezza. Speriamo allora che Milano-Cortina 2026 ci dia un po’ di gioia”.
Ma su come le cose potrebbe cambiare e cosa possono le amministrazioni sono intervenuti l’ex nuotatore, Filippo Magnini, e il primo cittadino di Verona, Damiano Tommasi. “Lo sport non può avere un ruolo secondario in un Paese. In certe Nazioni è messo al centro, in Italia non è considerata la cosa più importante, ma forse lo è”, ha detto Magnini. “Lo sport è parte integrante delle nostre Città, e spesso si rapporta col tema dell’integrazione. Infatti, penso che lo sport sia la via principale per far sentire i ‘nuovi’ cittadini pienamente cittadini delle nostre comunità”, ha aggiunto Tommasi.
Molto spesso nel nostro paese si vive di fiammate, di momenti di grande gioia che poi ci dimentica troppo facilmente. Ma per costruire questi momenti di gioia servono anni di preparazione, anni di lavoro. Ecco, la nostra speranza è che non si perda più altro tempo e si capisca una volta per tutte che lo sport non è solo marketing e sponsor, lo sport è sudore e sacrificio. Lo sport è passione e dedizione. Ma serve dare la giusta dignità a quello che sembra un gioco, ma è molto di più.