La situazione carceraria in Italia è una questione di grande rilievo. La recente visita alle case circondariali di Perugia e Terni ha rafforzato in me la convinzione che è urgente affrontare i problemi strutturali del nostro sistema penitenziario, che rischiano di compromettere non solo la dignità dei detenuti, ma anche la qualità del lavoro del personale.
Il sovraffollamento è una delle criticità principali. Questa piaga storica non solo rende difficoltosa la gestione delle strutture, ma rischia di vanificare uno degli obiettivi sanciti dalla nostra Costituzione: il recupero dei detenuti e il loro reinserimento nella società. Il carcere dovrebbe rappresentare una parentesi volta alla rieducazione, ma l’eccessivo numero di detenuti ostacola questo scopo. Inoltre, influisce negativamente anche sulle condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria e del personale amministrativo, costretti a operare in ambienti caratterizzati da grande stress e carenze logistiche.
Forza Italia ha sempre difeso con fermezza il principio della certezza della pena, e nessuno di noi è favorevole a provvedimenti come indulti o amnistie, che rischierebbero di minare il senso di giustizia. Tuttavia, è evidente la necessità di ripensare il sistema penitenziario. Non si tratta solo di riforme legislative, anche se il decreto Nordio rappresenta un passo avanti importante. Occorre affrontare i problemi strutturali rimasti trascurati per troppo tempo.
Il governo ha dimostrato sensibilità verso questi temi e sta affrontando la questione con serietà. Forza Italia sostiene ogni sforzo volto a migliorare le condizioni dei detenuti, non solo per garantire il rispetto della loro dignità, ma anche per tutelare il benessere di chi lavora nelle carceri.
Un’altra questione cruciale emersa durante la visita è quella dei servizi socio-sanitari. Le difficoltà non dipendono dalle Asl, ma sono legate a problematiche strutturali del sistema carcerario. La gestione sanitaria nelle carceri è complessa, soprattutto per quanto riguarda i detenuti con gravi problemi psichiatrici, una criticità confermata dal direttore del carcere di Capanne a Perugia. La decisione presa in passato di trasferire la gestione della sanità dal livello nazionale a quello territoriale potrebbe non essere stata la migliore e necessita di un riesame.
Le criticità sanitarie non sono però le uniche. Anche gli agenti di polizia penitenziaria, i cancellieri e il personale amministrativo lavorano in condizioni difficili. Non possiamo ignorare l’impatto che questo ha sul benessere psicofisico di chi garantisce la sicurezza e il funzionamento delle strutture carcerarie.
Forza Italia intende portare queste problematiche all’attenzione del Governo e delle istituzioni competenti. Nei prossimi giorni ne discuteremo con il nostro viceministro della giustizia senatore Sisto, per trovare ulteriori soluzioni concrete. Il tema della sanità carceraria, in particolare, è spesso trascurato, ma richiede un intervento deciso. La gestione dei detenuti con problemi psichiatrici resta una delle sfide più complesse, e necessita di un’attenzione speciale da parte delle istituzioni. La nostra delegazione continuerà a monitorare la situazione e a promuovere iniziative per migliorare le condizioni dei detenuti e del personale carcerario. Solo affrontando questi problemi in modo sistematico potremo rendere il nostro sistema penitenziario più giusto ed efficiente, in linea con i principi di civiltà che ogni Paese deve perseguire.
*Vicecapogruppo vicario Forza Italia alla Camera, Portavoce nazionale FI