Politica

Settimana delle STEM: un’azione congiunta per superare il mismatch

08
Febbraio 2024
Di Francesco Tedeschi

Si è svolto oggi “A prova di futuro: Il valore delle competenze STEM”, l’evento promosso da Meta presso il Binario F della stazione Termini. L’incontro, pensato come una tavola rotonda tra esponenti del governo, società civile e creator è stato un momento di incontro che si inserisce nel contesto della più ampia settimana dedicata alle competenze STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), dal 4 al 11 febbraio, nello stesso periodo in cui si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza.

Diversi gli esponenti del governo presenti, tra gli altri il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, il presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto e la prima firmataria del disegno di legge che ha istituito la settimana dedicata alle STEM Marta Schifone.

Ad aprire i lavori Angelo Mazzetti, responsabile relazioni istituzionali Italia e Grecia di Meta, che ha ricordato l’importanza di ospitare un evento simile a Binario F. Un hub dedicato proprio alle competenze digitali, uno spazio che l’azienda ha aperto nel 2018 insieme a LVenture e che negli ultimi 6 anni ha ospitato oltre 200.000 persone proprio con l’obiettivo di promuovere le competenze digitali. «Si tratta di un’iniziativa che pone al centro il tema delle competenze scientifiche e digitali in maniera sistemica, non isolata – ha dichiarato Mazzetti – per costruire un azione congiunta, concertata da istituzioni, accademie e aziende per affrontare la sfida del futuro con una adeguata forza lavoro.

Come possiamo garantire uno sviluppo tecnologico del nostro paese, se non abbiamo come paese le competenze spendibili nel settore tecnologico? I numeri del resto parlano chiaro. Unioncamere-Anpal stimano che, ogni anno, sono introvabili circa 230-240mila laureati, quasi tutti Stem. Nel 2022, aggiunge l’Istat, il 23,8% dei giovani adulti (25-34enni) con un titolo terziario ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche, le cosiddette lauree Stem. La quota sale al 34,5% tra gli uomini (un laureato su tre) e scende al 16,6% tra le donne (una laureata su sei), evidenziando un importante divario di genere. Eppure scegliere questi percorsi conviene, e molto. Nel 2022, sempre secondo l’Istat, il tasso di occupazione tra i 25-64enni laureati nell’area umanistica e dei servizi è stato pari al 77,7%, è salito all’83,7% per i laureati nell’area Socio-economica e giuridica. Mentre svetta all’86,0% per le STEM e raggiunge il massimo valore (88,0%) tra i laureati nell’area Medico-sanitaria e farmaceutica.

«Come legislatori dobbiamo chiaramente legiferare, ma il nostro compito è anche quello di mandare dei messaggi – ha dichiarato Marta Schifone – ed è quello che abbiamo voluto fare in questo caso. Abbiamo voluto istituire una settimana dedicata alla sensibilizzazione, perché ci siamo resi conto come ci fosse un deficit comunicativo». Complice forse un’agenda politica, fino ad ora, poco orientata verso questi problemi, ma soprattutto complice la mancanza di un avvicinamento culturale al mondo della scienza che allontana i ragazzi e soprattutto le ragazze da intraprendere questo tipo di percorso.

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