Si sono pure inventati una parola nuova per esprimere la loro ostilità: e infatti si straparla e si strascrive di “overtourism”, come se il turismo fosse improvvisamente diventato una sciagura, una maledizione, una condanna.
Anche un bambino capisce che è vero esattamente il contrario: quel settore contribuisce per il 13% al nostro Pil, cioè alla ricchezza nazionale; ha conosciuto un significativo incremento tra il 2022 e il 2023 (ed è atteso uno scatto ulteriore per questo 2024); così come una quota assai significativa delle nuove assunzioni effettuate quest’anno si devono proprio al comparto dei servizi (che include il turismo).
E allora di che parliamo? Parliamo di un mix di atteggiamenti sciocchi e pericolosi: in primo luogo, c’è un malcelato razzismo nei confronti della common people, delle persone normali, dei turisti ordinari. Certo, i voli low cost e il modello del bed and breakfast hanno reso più accessibili per molti, destinazioni un tempo proibitive. Ma tutto ciò mi pare una benedizione: anzi, c’è da rimpiangere che tutto ciò non fosse possibile all’epoca dei nostri vent’anni.
C’è poi l’assurda crociata contro gli affitti brevi: un po’ per il gusto statalista di imporre tassazioni e regolazioni ossessive, e un po’ nella convinzione che quelle modalità di pernottamento nuocciano agli alberghi. Altro grave errore di prospettiva: quanto più si allarga la torta del turismo, tanto più ci sarà spazio di mercato per tutti (alberghi e case private), in ragione dei gusti e delle possibilità di spesa differenti per ciascun viaggiatore.
Morale: anziché inseguire pianificazioni impossibili, seguiamo la naturalezza del mercato, che è sempre più saggio dei presuntuosi e saccenti regolatori. L’Italia è per definizione un luogo che tanti nel mondo desiderano visitare? Certo che sì. Dispone di una buona industria dell’accoglienza? Di nuovo sì. E infine: con il 70% degli italiani che sono proprietari di immobili, e dunque con un gran numero di seconde case disponibili, non è forse logico che prosperi anche il modello del bed and breakfast? La risposta è un terzo sì.
E allora lasciate che le cose vadano, non intralciate né gli italiani né i turisti. Semmai i sindaci usino i proventi della tassa di soggiorno e della tassazione immobiliare per garantire pulizia e sicurezza. Per il resto, non disturbate i privati. Grazie.