Politica
Rimpasto alla Fiorentina, il Cencelli di Nardella
Di Francesco Tanturli
Se le cose piccole del nostro Paese sono indicative per capire come vanno le cose grandi, allora la vicenda del rimpasto alla fiorentina è sicuramente parte di queste. E, parlando di rimpasto, non si allude a quello che si pensava potesse accadere al Governo Draghi dopo la faida dei 5Stelle e gli attriti tra Lega e Pd. La storia che raccontiamo oggi è quella di un piccolo ma strategico centro del nostro Paese. Centro della cultura e delle arti, capoluogo di bellezza e patria di poeti: Firenze. Nella calura falcidiante che colpiva la città la scorsa settimana, all’ombra della facciata di Santa Croce non solo si consumava la lotta tra i 54 calcianti rossi e azzurri che ogni anno per la Festa di San Giovanni affascinano, con la battaglia del calcio storico, appassionati e turisti, ma, proprio in quei giorni, un’altra battaglia si accendeva nelle stanze di Palazzo Vecchio: i cui calcianti stavolta erano gli esponenti della giunta di Firenze guidata dal Sindaco Dario Nardella.
Proprio per dare adito ai movimenti del Partito Democratico di Firenze, Nardella ha fatto grandi stravolgimenti all’interno di quella che era la sua squadra del secondo mandato in Palazzo Vecchio. E così la “sorte” dell’aggressivo giuoco del calcio storico ha colpito l’Assessore Alessandro Martini, figura legata al mondo cattolico, che è stato immolato per regolare i conti interni del Sindaco con il suo partito.
Nella giunta gigliata, infatti, hanno fatto ingresso Maria Federica Giuliani, molto vicina al Ministro Franceschini e alla corrente area dem, e Andrea Giorgio, attuale coordinatore metropolitano della segreteria del partito e molto vicino alla Sinistra Dem.
Un rimpasto alla fiorentina, insomma, una ribollita estiva che sa anche un po’ di manuale Cencelli. Lo storico manuale in casa DC serviva per pesare e pesarsi all’interno della Balena bianca, questo Dario Nardella lo sa bene e c’è chi, all’ombra della cupola del Brunelleschi, pensa che nel rimpasto della giunta vi sia l’intento di dare un segnale a Roma per le aspirazioni del capo della corrente dei sindaci PD nel volersi ritagliare un ruolo a livello nazionale.
Fra due anni e mezzo scade il suo mandato di Sindaco di Firenze, e chissà che non ritroveremo Nardella capolista per le europee, il ruolo che ha assunto come presidente di Eurocities, il network delle città europee che lo vedrebbe ben lanciato in questa sfida. Altre voci lungo l’Arno pensano che potrebbe fare il ministro e qualcun altro dice che forse punta a fare il Segretario. Vero è che il PD di toscani alla guida del partito non ha un ricordo felice, ma chissà.
Se è vero che questa ipotesi di “palestra fiorentina” può essere una proiezione per le future alchimie del centrosinistra a livello nazionale, in ogni caso tra le mire del “Grande centro” di questi giorni e gli appelli del ritorno all’Ulivo (dove però i 5 stelle non sono della partita), quali saranno i prossimi passi del Sindaco gigliato ancora non lo sappiamo. Una sola certezza emerge dal manuale Cencelli alla fiorentina ed è che ora la giunta del Comune di Firenze ha una maggioranza di componenti tutta al femminile.