Politica
Riforma della giustizia, si va verso l’approvazione senza fiducia
Di Barbara Caracciolo
Chiusura giovedì con l’approvazione, senza ricorso alla fiducia da parte del governo. Questa l’intesa che sembra essere stata raggiunta nella riunione tra il ministro della Giustizia Marta Cartabia, quello dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e i responsabili giustizia dei partiti di maggioranza, in merito alla legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm, approdata oggi in aula alla Camera per la discussione generale.
Nello specifico, da M5S, Pd, Forza Italia, Coraggio Italia e Leu c’è l’impegno a non presentare proposte emendative, mentre Italia Viva ne ha preannunciati una quarantina e la Lega cinque, sui temi cari al Carroccio legati ai referendum. Dall’esecutivo, invece, potrebbero arrivare due proposte di modifica, ma di dettaglio. Le forze di maggioranza, infine, si impegnano a non appoggiare gli emendamenti che inevitabilmente arriveranno dalle opposizioni, da Fratelli d’Italia ad Alternativa. Sul testo piombano le dure critiche dell’Associazione nazionale magistrati, la cui giunta centrale oggi ha organizzato una conferenza stampa proprio per illustrare la propria posizione in merito: «Siamo consapevoli della necessità di una riforma, siamo assolutamente consapevoli del momento di crisi che il Paese e l’intera Europa stanno attraversando dopo la crisi pandemica, quindi degli ambiziosissimi piani di ripresa nazionale a cui la magistratura deve contribuire come ogni altro settore dello Stato – ha detto Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm – per fare questo avremmo bisogno però di una riforma diversa da quella che stanno delineando in Parlamento, perché è una riforma che guarda molto al passato, che accentua una strutturazione gerarchica anche degli uffici del giudice».
Intanto, intervistato dal Foglio, il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick – nel commentare la minaccia di sciopero delle correnti della magistratura in contrasto con la riforma dell’ordinamento giudiziario – giudica la protesta dei magistrati “inopportuna nel contenuto, nel metodo e nelle ragioni”. Invece tra le forze politiche, all’interno dell’ampia maggioranza che sostiene Draghi, resta il dissenso di Italia Viva: «La ministra Cartabia ha fatto un lavoro straordinario, ma ha fatto mediazione con chi non voleva cambiare assolutamente niente. Questa riforma è inefficace quindi inutile, per questo non la sosteniamo. Non voteremo contro ma ci asterremo» spiega a Rai Radio1, ospite di “Un Giorno da Pecora”, il presidente del partito Ettore Rosato. «Sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, finito il tratto in salita, si inizia a vedere la pianura nel percorso verso l’approvazione. Bisogna comunque tenere alta l’attenzione per arrivare a meta» avverte invece la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando, intervenendo a Radio Immagina. Critica Fratelli d’Italia, che con la deputata Ylenja Lucaselli parla di una riforma che «crea solo un’illusione ma non risolve i problemi italiani della giustizia».