In Parlamento / Politica

Renzi-Calenda, pace fatta per le europee ma ognuno faccia la sua campagna

23
Maggio 2023
Di Giampiero Cinelli

Sull’agibilità di un Terzo Polo i Italia gli analisti politici hanno sempre avuto dubbi. Ma per adesso, rimane. I due leader Matteo Renzi e Carlo Calenda si sono incontrati ieri alle 22 al Senato, alla presenza dei senatori del Gruppo, quello che di certo si è potuto evincere è che la lista Azione-Italia Viva camminerà unita fino alle elezioni europee del 2024.

Non si pensi però che il clima sia tornato idilliaco, perché Renzi ha messo in chiaro che non permetterà più all’ex ministro di guidare la campagna elettorale, in quanto «inadatto a fare il leader». Il Terzo Polo è parte della coalizione europea Renew Europe e in autunno comincerà a mettere a punto una linea, ma sia Renzi che Calenda si riserveranno la facoltà di parlare a piacimento ai propri elettori. E se malauguratamente dovessero tornare frizioni insanabili, Azione ha lasciato intendere che correrebbe da sola convinta di arrivare al 5%.

Intanto ci sono i passi avanti attuali. «Abbiamo scritto che si riprende il percorso per la costruzione di una lista europea, quindi viene meno il veto espresso da Calenda in tv che aveva dichiarato apertamente che non voleva andare in quella direzione», ha dichiarato la Capogruppo al Senato di Italia Viva Raffaella Paita. Oggi ci sarà il secondo round alla Camera con i 21 deputati del gruppo, in un solco che sembra ora tracciato.

«Sono molto soddisfatto. Una riunione in cui si è deciso che, in autonomia, i partiti decideranno nei tempi che servono alle elezioni europee, a valutare se ci sono le condizioni per fare una lista comune e con gli altri soggetti che si riconoscono con Renew, e non solo», ha detto Carlo Calenda all’uscita dalla riunione.

Un Calenda riappacificato o camaleontico? Non sono passate nel dimenticatoio infatti le dichiarazioni recenti in cui affermava «Mai con Renzi alle europee». Eppure quello che è trasparito ieri è la voglia da parte dell’ex manager di una tregua. La sopravvivenza di un progetto alternativo ai due blocchi di destra e sinistra, e la necessità di stare assieme per poter portare pesare in parlamento e a Bruxelles sembrano adesso le priorità.

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