Politica
Pnrr, Fitto: modificheremo gli obiettivi ma la terza e la quarta rata non sono a rischio
Di Giampiero Cinelli
Raffaele Fitto in audizione presenta la relazione sull’attuazione del Pnrr e vuole subito sgombrare il campo dal clima di preoccupazione e disorientamento che aleggiava in questi giorni. La revisione degli obiettivi ci sarà, e verrà illustrata meglio in parlamento con allegata documentazione tecnica il primo agosto, ma intanto deve essere chiaro, sottolinea il ministro per le politiche Ue, che con la terza rata «siamo entrati in una fase diversa». «Mentre con le prime due si presentano le riforme – dice – e in quel momento il controllo è più stretto», con la terza si è in piena fase progettuale e allora la supervisione avviene contestualmente.
Altro aspetto che Fitto considera, è la troppa enfasi data alla questione delle scadenze per ricevere le risorse, in realtà a quanto riferito non cogenti, fermo restando che la fase di accertamento inizia una volta che c’è la richiesta di pagamento. In merito spiega: «Noi non abbiamo delle scadenze da regolamento collegate a queste date, abbiamo due impegni come governo che sono quelli di inviare due richieste di pagamento entro l’anno. Questo lo voglio sottolineare perché ci consente anche di avere un approccio più corretto rispetto al tema delle scadenze».
Per giunta, rileva Raffaele Fitto, i soldi in ballo possono sembrare molti, ma vanno anche rapportati alla percentuale di capitale totale che l’Italia deve ricevere, una cifra imponente e maggiore di quella che ad esempio deve ricevere un’altre nazioni mediterranee come la Grecia e la Spagna: «Si sta definendo il percorso per la terza rata. Il primo agosto ci sarà un’informativa al Parlamento sulla terza e quarta rata», dichiara il ministro.
Le modifiche al Piano
Raffaele Fitto, verso le Commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato è chiaro: «Abbiamo predisposto una modifica di 10 dei 27 obiettivi della quarta rata. Se così non fosse non sarebbe stato possibile fare questa procedura perché non sarebbe stata ritenuta ammissibile e abbiamo verificato anche dalle dichiarazioni ufficiali che la Commissione europea ha preso atto positivamente di quest’azione e sta facendo una valutazione di merito. Il lavoro che stiamo portando avanti sicuramente rappresenterà una occasione importante per costruire il punto centrale della modifica del Piano insieme a una revisione complessiva degli obiettivi al giugno 2026. Questo rappresenta un’occasione importante per consentirci di evitare di trovarci nella situazione di prendere atto – come fatto – dell’impossibilità di raggiungere degli obiettivi che sono stati stabiliti in un periodo precedente».
I fondi complementari al Pnrr: RepowerEu
«Stiamo mettendo in campo una proposta concreta da portare a breve alla vostra attenzione. Due le priorità in modo particolare: quella relativa alla infrastrutturazione che rafforzi la rete dal punto di vista del miglioramento della capacità energetica nel nostro Paese e, in secondo luogo, un sistema che possa rafforzare dal punto di vista dell’efficientamento energetico il lavoro e l’impegno di azione delle imprese e delle famiglie», dice il garante del Pnrr. Le risorse specifiche per l’efficientamento energetico sono complementari al Pnrr, cosicché Fitto rimarca: «Cosa vuol dire oggi aver già impegnato 122 miliardi a debito complessivamente? Vuol dire che il capitolo RepowerEu per il nostro Paese, a differenza di quello che accadrà per tutti gli altri Paesi, è un capitolo che potrà beneficiare esclusivamente di 2,7 miliardi. Dobbiamo quindi comprendere quali sono gli spazi di manovra per rendere strutturale invece un finanziamento sul Repower Eu e quindi essere competitivi con gli altri Paesi europei.
Per il ministro è importante il tema del continuare fino alla meta con maggiore flessibilità: «Lo schema che ha accompagnato l’utilizzo di risorse della Coesione, con i tempi e le modalità della coesione, è uno schema che dobbiamo lasciare da parte perché l’approccio che viene utilizzato nella verifica dell’utilizzo delle risorse e sul piano è totalmente differente e il lavoro dettagliato al quale ho fatto riferimento lo testimonia».