Politica

Pnrr, Colao: impegnati 15 dei 20 miliardi per il digitale

05
Luglio 2022
Di Giampiero Cinelli

«Abbiamo già impegnato 15 dei 20 miliardi per i progetti del 2021, relativi a Pnrr e fondi nazionali. Sono obiettivi di digitalizzazione molto ambiziosi. Dei 20 stanziati 15 sono assegnati o allocati. Circa 11 per il digitale e 4 per lo spazio. Nel 2023 i fondi saranno tutti impegnati», lo ha affermato Vittorio Colao, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. Colao ha fatto il punto sull’attuazione del Pnrr in ambito di digitalizzazione stamane a Roma, nella sede dell’Associazione della Stampa Estera In Italia. Stando alle sue dichiarazioni, il bilancio è in sostanza positivo, sia sull’assegnazione dei bandi sia sui tempi, in linea con la tabella di marcia.

Il ministro ha spiegato che si sente sicuro sul successo del piano perché stavolta ci si è dati un metodo preciso internamente e bisogna rispettare dei target, dei milestone e delle regole fissate a livello europeo. Specificando che l’attuazione del progetto per l’Italia si basa su cinque elementi: la delega, il comitato interministeriale, il Transformation Office, le unità di amministrazione e controllo, gli advisor e gli esperti esterni. «Si lavora bene e compatti oltre il colore politico. Certo i ministri tecnici sono più orientati al risultato, i ministri politici guardano maggiormente al contesto. Ma alla fine si trova sempre l’accordo perché tutti siamo lì per gli stessi obiettivi».

I fondi per i Comuni e il personale di supporto

Ad oggi il 77% dei Comuni hanno chiesto i fondi per la digitalizzazione, omogeneamente tra nord e sud. Lo stesso hanno fatto il 66% delle scuole. Il 51% delle risorse per la connettività andranno nel meridione. E per l’attuazione pratica del Pnrr Colao ha parlato di 300 persone sparse lungo il territorio nazionale a dare supporto pratico nell’arco di cinque anni. Non si sa ancora effettivamente quanti di loro rimarranno poi all’interno della pubblica amministrazione alla scadenza del contratto.

Sanità

Tra i pilastri del piano c’è l’identità digitale, utile in vari contesti e passaggi burocratici. In tal senso è stata menzionata l’app Io, con cui si gestiscono i rapporti con la pubblica amministrazione. Dovrà consentire anche l’erogazione di benefici sociali e un QR code per visualizzare in modo virtuale la patente. Colao ha in mente anche la possibilità di pagare le multe da remoto, sottolineando che l’approdo è un portafoglio europeo integrato. Poi la grande sfida della sanità che dovrà essere allo stesso livello di digitalizzazione ovunque. In programma un fascicolo sanitario elettronico e una piattaforma unica per la televisita e la teleassistenza. «Per questi piani la scadenza è dicembre 2023 ma siamo già partiti. Se ne sta occupando Sogei. I bandi della telemedicina sono più di uno, deadline marzo 2023.

Spazio

Ottimismo anche per l’aerospaziale. C’è un miliardo per la creazione della prima costellazione di osservazione della terra dallo spazio. Servirà ad accumulare dati preziosi per le attività agricole, per la logistica e per prevedere eventi ambientali pericolosi. Il servizio in orbita verrà potenziato e raddoppiato il numero di satelliti. Anche qui deadline a marzo ’23 ma i bandi sono stati tutti assegnati. C’è il sostegno di Esa e Asi. Con Cdp disponibili fondi alle Pmi che occupano di aerospaziale.

Competenze digitali

Per innalzare le competenze digitali Formazione Competenze digitali c’è il Fondo Repubblica Digitale da 350 milioni. Con una concezione nuova in soldi andranno a chi aiuta il corsista a trovare lavoro o a migliorare il suo stipendio. Per questo ci sarà un apposito monitoraggio che valuterà il tasso di successo delle aziende che erogano la formazione partendo da più o meno un 70%. In questo modo si capisce cosa ha davvero effetto e cosa no. I primi bandi in merito in autunno.

Vittorio Colao auspica che la formazione venga estesa anche a privati, oltre che dipendenti di aziende, e non crede che per la popolazione più anziana l’innovazione futura sarà uno scoglio così grande. L’importante è fare le cose più semplici possibile e insegnarle a chi non è avvezzo. In tal senso ci sono nel programma anche degli uffici territoriali dove chi vuole una consulenza potrà recarsi.

I problemi

Non proprio tutto però fila liscio. Il ministro Colao ha ammesso che su alcuni lavori inerenti alla fibra ci sono ritardi, come sollevato in precedenza anche da Open Fiber. Ma ha specificato che quelli non sono lavori del Pnrr e risalgono prevalentemente al 2016. Il nodo riguarda il personale scarso. Anche per via delle gare fatte a ribasso. Colao ha detto che nel Pnrr si è voluto assolutamente evitare lo sconto sugli appalti perché quello non è un buon criterio, anzi il personale che servirà è tanto e dunque ci vorranno retribuzioni adeguate e investimenti in formazione. Tra pubblico e privato verranno messi 9 miliardi, in un semestre gli addetti saranno formati. Molto lunga l’attesa anche per mettere a punto la carta d’identità digitale, probabile che verrà richiesta la mediazione dell’ufficio postale. Ma Colao crede che si debba andare sempre più verso attributi digitali e non più documenti cartacei. Come ad esempio con il Green Pass, che i cittadini non attendono per avere.  E sui bandi per l’internet veloce si sta cercando di semplificare. Verrà convocato un Comitato interministeriale questa settimana per monitorare.

Cyber Security

In Cyber Security sul tavolo 700 milioni e 900 milioni per la custodia dati. Servono subito 2 miliardi per gli interventi più urgenti e dopo si daranno incentivi ai privati. Secondo Colao la Cyber Security va di pari passo con la digitalizzazione. Digitalizzazione che serve a tutti. Non solo alla pubblica amministrazione, che tuttavia non può prescindere da nuove figure. Interne o esterne.

In conclusione, il ministro Colao ha fatto sapere che stima in un anno o un anno e mezzo il tempo che ci separa dall’avere un portafoglio europeo e una Schengen digitale.

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