Politica
Open Arms, sommergibile della Marina accusato per omissione di soccorso
Di Giuliana Mastri
A quasi tre anni dal caso Open Arms, la nave Ong spagnola che Matteo Salvini, allora ministro dell’interno, tenne ferma per venti giorni con 149 migranti a bordo, l’emotività è un po’ sfumata ma il processo va avanti. Oggi Matteo Salvini era presente nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo per l’udienza.
Il sommergibile Venuti
Elemento di novità, è ora la denuncia di Open Arms, che ha annunciato di aver querelato anche alla Procura militare di Roma, per omissione di soccorso, il sommergibile della Marina militare “Venuti”. L’avvistamento da parte del sommergibile è durato quasi 17 ore, tenendo sotto osservazione la Open Arms, come ha dichiarato il capitano di corvetta Stefano Oliva, che ha deposto nel processo. Il sommergibile in servizio di pattugliamento non intervenne ma riprese con il periscopio e il sonar una delle operazioni di soccorso e di trasbordo da parte dell’Open Arms. Stando alle dichiarazioni del capitano, il Venuti non era tenuto a effettuare operazioni di soccorso perché non idoneo, mentre in caso di evidente pericolo e di uomini in mare può emergere e fornire gonfiabili. Peraltro la nave era più veloce e difficile da seguire. L’incrocio tra la nave e il sommergibile è stato detto casuale e sull’evento il Venuti inviò una relazione alla centrale operativa dei sommergibili e agli altri organi competenti.
La Ong ha difeso la sua posizione dicendo che la nave era in condizioni critiche e imbarcava acqua, mostrando un video di una Tv spagnola in cui si vedrebbe un buco sul mezzo. Oliva ha risposto di non aver rilevato buchi, mentre l’Ufficiale di Marina Andrea Pellegrino ha ribadito che la nave fosse stabile e in buone condizioni di navigabilità.
Nella zona era stata avvistata anche una motovedetta libica che si avvicinò alla barca dei migranti senza intervenire. Questo secondo il legale della difesa Giulia Buongiorno è un elemento che può provare la presenza di scafisti.
Intanto, Il Pm Calogero Ferrara ha comunicato la rinuncia, da parte della procura di Palermo, a sentire come testimone l’attuale ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ed altri due testi, il prefetto Paolo Formicola e l’ambasciatore Maurizio Massari. Ma Giulia Buongiorno, difensore di Matteo Salvini, ha espresso che non intende rinunciare ai testi Piantedosi e Massari.
Il prossimo passaggio sarà il controesame. Matteo Salvini, il quale rischia una condanna per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, è apparso tranquillo. Il fondatore di Open Arms Oscar Camps ha dichiarato: «Da questo processo mi aspetto una sola cosa, giustizia, ma non sono certo che si arriverà alla verità. Mi aspetto anche che finisca una volta per tutte questo disprezzo per la vita a cui stiamo assistendo. Dal 2018 è cambiata la politica in Italia ma anche l’atteggiamento della Guardia Costiera».