Politica

Il mare è strategico, protocollo d’intesa tra Ontm e Socint

25
Luglio 2024
Di Giampiero Cinelli

Non si può pensare l’Italia senza il mare che la bagna. Un mare che va tutelato, le cui possibilità socioeconomiche vanno comprese e sfruttate. Sono le ragioni per cui è stato siglato un protocollo d’intesa tra l’Ontm (Osservatorio nazionale per la tutela del mare) e Socint, la Società Italiana di Intelligence. La collaborazione è stata descritta in una conferenza stampa promossa dall’Onorevole Maria Grazia Frijia.

I propositi
«Nel mare ci sono le infrastrutture critiche e con il mare si fa diplomazia – ha detto Roberto Minerdo, Presidente di Ontm nella presentazione dell’accordo nella sala stampa della Camera –. La sinergia con la Società Italiana di Intelligence ci aiuterà a sviluppare studi e ricerche che possano servire ai decisori politici. Il Ministero guidato da Musumeci ha preso in carico la nostra proposta di un’Agenzia per il Mare (in modo da riunire una serie di competenze marittime oggi frammentate ed è in dirittura d’arrivo il disegno di legge per la dimensione subacquea, in tutta probabilità sul tavolo del prossimo Cdm) e vediamo di buon occhio anche l’esistenza oggi del Comitato interministeriale, le cui varie professionalità possono essere supportate da Socint».

Occhio all’Artico
La legge per l’attività subacquea coronerebbe gli sforzi fatti con il polo subacqueo di La Spezia, che Minerdo ha reputato importante per le tecnologie che permette di implementare. Ontm è inoltre entusiasta del segmento Socint relativo all’Osservatorio Intelligence sull’Artico. Perché l’Artico sembra lontano ma sta divenendo importante geopoliticamente (specie sul versante degli idrocarburi), gli sviluppi in quel quadrante «possono cambiare la nostra economia. Ecco perché riuniamo decine di esperti e già collaboriamo anche con Ispra e Enea», ha concluso Minerdo.

Asset sensibili
«l’Artico e il Mediterraneo hanno ruoli speculari – ha sottolineato Emanuela Somalvico, Direttrice dell’Osservatorio Intelligence sull’Artico –. Entrambi collegano diversi mari: il Mediterraneo è snodo per l’Atlantico e l’Indiano passando per il Mar Rosso, l’Artico lo è per l’Atlantico e il Pacifico. Sarà importante elaborare una strategia integrata sui due mari con un occhio alle rotte commerciali molto ampie che lì passano. Con lo scioglimento dei ghiacciai l’importanza dell’Artico aumenterà e i mari sono in generale spazi vulnerabili, in quanto attraversati dal 98% delle comunicazioni internet via cavi sottomarini. Vediamo dunque il mare come un asset primario, da cui passa anche gran parte dell’azione volta alla sostenibilità ambientale».

L’Italia e la Via della Seta
Concetti questi, ribaditi e ampliati nell’intervento del Presidente di Socint Mario Caligiuri, il quale in collegamento ha sottolineato l’importanza e la necessità sociale dell’Intelligence, per aiutare a studiare un mondo iperconnesso in cui il Mediterraneo è l’area di scambio commerciale più estesa, che ora diviene anche l’approdo della nuova Via della Seta cinese. «Ma i cinesi non guardano al tweet, loro si proiettano nei decenni». Dunque l’Italia ha bisogno di definire una strategia considerando i propri punti di forza e di debolezza. Se infatti la crisi demografica sarà deleteria, la posizione geografica, la tradizione industriale e culturale potranno ancora giocare a favore.

Capire le cause
«Non abbiamo smania di produrre report ma di mettere a sistema competenze e figure, per capire le cause. Il presente si spiega col passato. Se oggi gli Houthi sbloccano Suez e minacciano di tagliare i cavi sottomarini noi dobbiamo in primis sapere perché. Saperlo ci aiuta ad affrontare il presente», ha rimarcato Federico Pescetto, Direttore Generale di Ontm, commentando il protocollo d’intesa a margine della conferenza.