Politica
Ok all’Aiuti Quater per imprese e famiglie. Il Superbonus scende
Di Giampiero Cinelli
Con l’approvazione in Cdm del Dl Aiuti Quater il primo provvedimento economico del governo Meloni si appresta a diventare legge. La sostanza del decreto riguarda il contrasto al caro energia, che parte dal rinnovo fino al 31 dicembre dei crediti d’imposta per le imprese energivore e gasivore, fino al 40%. Al 30% invece per piccole imprese che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW. Prorogato fino al 31 dicembre il taglio delle accise della benzina.
Le bollette
Tra le misure anche la rateizzazione delle bollette alle imprese residenti in Italia, per un massimo di 36 rate relative alle somme eccedenti l’importo medio contabilizzato nell’intero 2021, per i consumi effettuati dal primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023. La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive ed è possibile ottenere la garanzia di Sace (a condizione che l’impresa non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni). Sempre sul tema energia, confermato l’ok alle trivellazioni sull’Adriatico tra le 9 e le 12 miglia dalla costa.
Il contante
Sbloccati i limiti sulla circolazione del contante, che però può arrivare a un massimo di 5.000 euro. E le aziende potranno concedere fino a 3.000 per premi esentasse ai dipendenti come fringe benefit per pagare le bollette. La disciplina è contenuta nell’articolo 3 della bozza del dl Aiuti-quater che ricalca, alzandone il tetto, la norma del dl Aiuti bis. Altri sostegni saranno indirizzati, inoltre, alla categoria degli autotrasportatori.
Settore spettacolo
Il decreto dispone l’esenzione Imu (la seconda rata, a condizione che i proprietari siano anche i gestori) per gli immobili del settore dello spettacolo (cinema, teatri, sale per concerti) e l’esenzione dall’imposta di bollo per la richiesta di contributi, aiuti o sovvenzioni a favore delle popolazioni colpite da eventi calamitosi.
Superbonus
Nel 2023 il superbonus edilizio sarà non più al 110% ma al 90%. Ma resta l’aliquota al 110% per le unifamiliari che abbiano completato al 30% i lavori entro il 30 settembre 2022. Introdotta la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano la soglia di reddito di 15.000 euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare. Applicazione al 110% fino al 31 marzo 2023 per chi all’entrata in vigore del decreto abbia già comunicato l’inizio dei lavori.
Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha specificato in conferenza stampa che la cessione dei crediti d’imposta «sono solo una possibilità e non un diritto», da applicare casomai in banca. «Altrimenti avremmo creato una moneta. Che non è stata creata».