Politica

Nuove alleanze e vecchie sfide: il viaggio di Meloni a New York e il futuro del sistema previdenziale italiano

28
Settembre 2024
Di Beatrice Telesio di Toritto

La visita della premier Giorgia Meloni a New York, culminata martedì con il suo intervento all’Assemblea Generale dell’ONU, è stata caratterizzata da un’agenda ricca di impegni diplomatici e incontri con esponenti del settore dell’innovazione. Durante il suo discorso all’Assemblea Generale, Meloni ha toccato temi cruciali come la necessità di evitare la creazione di “Paesi di serie A e serie B”, sottolineando l’importanza di una cooperazione internazionale fondata sul rispetto reciproco e sull’affrontare «le cause alla base delle migrazioni». È noto che la missione a New York abbia rappresentato un’importante occasione per rafforzare la posizione internazionale dell’Italia e promuovere il multilateralismo.

La premier, come previsto, sembra aver superato le aspettative, come dimostra anche l’assegnazione del “Global Citizen Award 2024” da parte dell’Atlantic Council, premio consegnato a Meloni da Elon Musk per il suo ruolo come prima donna capo di governo in Italia e per il suo sostegno all’Unione Europea e all’alleanza transatlantica​. L’evento, che non è certo passato inosservato, ha però suscitato anche qualche malumore negli Stati Uniti per via del legame che intercorre tra Musk e l’ex presidente Donald Trump​.

Lo stesso giorno, dall’altra parte dell’oceano, il Presidente dell’Inps Gabriele Fava ha presentato il XXIII Rapporto annuale dell’Istituto alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei Ministri vigilanti dell’Istituto e delle più alte cariche dello Stato. Il documento evidenzia la complessità del sistema previdenziale italiano, soprattutto alla luce delle attuali sfide demografiche ed economiche. L’Italia si conferma uno dei Paesi con la spesa pensionistica più alta in Europa, pari al 16,3% del PIL, superata solo dalla Grecia e ben al di sopra della media europea del 12,9%. Entro il 2050, si prevede che il 35% della popolazione italiana sarà over 65, esercitando un’ulteriore pressione sul sistema previdenziale e rendendo necessario un ampliamento della base contributiva e una crescita dei salari per garantire la sostenibilità. 

Fava ha evidenziato la necessità di coinvolgere maggiormente i giovani nella costruzione del proprio “salvadanaio previdenziale” per garantire pensioni adeguate in futuro. Inoltre, la “silver economy”, associata all’invecchiamento della popolazione, potrebbe diventare un motore di crescita economica, creando nuove opportunità occupazionali nei settori dei servizi sanitari e culturali destinati agli anziani. Nonostante le sfide, il sistema previdenziale italiano rimane solido, come sottolineato anche dal segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, che ha ribadito il ruolo centrale dell’Inps nel sostenere famiglie, giovani e anziani, contrastando efficacemente le disuguaglianze.

In settimana un’altra notizia ha accentrato l’attenzione nostrana e non solo. UniCredit ha recentemente rafforzato la sua presenza in Commerzbank, aumentando la propria partecipazione al 21% del capitale dell’istituto tedesco. Questa mossa rappresenta un tassello importante nella strategia di espansione europea della banca italiana, guidata dal CEO Andrea Orcel, che vede nel mercato tedesco un’opportunità per consolidare la propria influenza internazionale. L’operazione ha suscitato diverse reazioni politiche: mentre l’Italia è favorevole, la Germania ha mostrato cautela, preoccupata per un approccio percepito come potenzialmente “ostile”. Questa operazione potrebbe segnare l’inizio di una più ampia collaborazione o addirittura una fusione, ma molto dipenderà dalle prossime mosse e dall’atteggiamento dei regolatori e degli azionisti tedeschi.