Politica

Nasce l’Intergruppo parlamentare per la promozione della sartoria italiana

11
Settembre 2024
Di Ilaria Donatio

“La sartoria di eccellenza nasce dal genio italiano. È più di un marchio, un contenitore di sapienza, attitudine, cultura, storia, innovazione e buongusto che abbiamo il dovere di promuovere attraverso iniziative speciali, consolidando il rapporto con i territori e le aziende tessili italiane”. Così, il deputato della Lega, Domenico Furgiuele ha introdotto, oggi, la conferenza stampa di presentazione dell’Intergruppo parlamentare “Conservazione della sartoria Tradizionale Italiana”. L’iniziativa, da lui promossa e che nasce in un momento cruciale per la cultura e l’economia del nostro Paese, vuole ridare centralità ad una filiera, fiore all’occhiello del Made in Italy, e alle sue figure professionali.

Un po’ di storia
La tradizione sartoriale nasce nel Medioevo, si sviluppa nelle corti rinascimentali e poi nelle scuole napoletane e fiorentine, ma si afferma solo dopo il secondo conflitto mondiale con il boom economico, ma è con la Dolce Vita che vede la luce il vero e proprio mito della sartoria italiana come sinonimo di eleganza.

Purtroppo, la globalizzazione ha messo a rischio le nostre conquiste: nonostante questo, la richiesta di prodotti artigianali non solo non è stata soffocata, ma oggi vive un “nuovo rinascimento”. Questo ha fatto comprendere come l’artigianato italiano in particolare, e il Made in Italy in generale, non sia “fungibile”, ma al contrario è unico e non sostituibile. Inoltre, si tratta di un ambito realmente “ecosostenibile”, perché – per utilizzare le parole dell’on. Furgiuele, “realizza capi con il minimo scarto”.

“Tra le iniziative speciali messe in campo”, ha concluso il deputato della Lega, “partiremo dal Premio Orma, che ha l’obiettivo di valorizzare i sarti”. Inoltre, il prossimo 23 settembre, intanto, si svolgerà il convegno “Oltre un secolo di storia italiana”, alla Camera – alla presenza del ministro Urso e dei rappresentanti delle imprese che hanno tagliato il traguardo dei 100 anni, come Marinella, Amarelli e e Ambrosoli.

La riscoperta della sartoria italia si accompagna però ad alcune criticità che hanno stimolato la nascita dell’Intergruppo – di cui Furgiuele è presidente – e che si pone come interlocutore istituzionale per mettere a punto e proporre iniziative legislative rivolte al settore.

Non solo abiti
Ma “la sartoria non è solo abiti“, è sostenibilità, lavoro, industria, turismo, formazione. “Contro il fast fashion, occorre mettere al centro la stessa salute che è uno dei temi più importanti”, ha detto Mirko Tondi – membro del Comitato di esperti dell’Intergruppo – “per questo, pensiamo a incentivi – come bonus sartoriali, crediti di imposta – che aiutino all’acquisto dei manufatti sartoriali. Sono al vaglio anche altre iniziative volte a valorizzare l’ammodernamento delle botteghe artigianali, a sovvenzioni per nuove aperture e alla formazione”, ha concluso. Sarà anche istituita la Giornata nazionale per i sarti e le sarte.

“La sartoria è uno degli asset fondamentali del nostro artigianato: ho presentato una proposta di legge sull’artigianato di alta gamma”, interviene il senatore Gianluca Cantalamessa (Lega) che ha aderito all’Intergruppo ed è componente della commissione Industria, Commercio e Turismo. Dunque, non più “se non studi, vai a lavorare”, ma “se studi, vai a lavorare”. 

Gli Armani, Gucci, Prada, Cucinelli, 50 anni fa, erano “sarti”. Su cosa dobbiamo lavorare nei prossimi mesi? Secondo Cantalamessa, su “digitalizzazione, internalizzazione, selezione e formazione del personale, accesso al credito”.