Politica
Morto Berlusconi, le reazioni di politica, media e sport
Di Giampiero Cinelli
Silvio Berlusconi è morto stamane alle 9.30 all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove era rientrato venerdì per accertamenti legati alla sua leucemia mielomonocitica cronica di cui soffriva da tempo. Aveva 86 anni. Le complicazioni dovute a una polmonite hanno determinato l’aggravamento delle sue condizioni. La famiglia è stata avvertita dai medici e in poco tempo sono arrivati in ospedale il fratello Paolo, i figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, che hanno trovato lì la compagna Marta Fascina.
La notizia si è sparsa immediatamente, le televisioni italiane sono tutte in edizione straordinaria, i media internazionali titolano della scomparsa dell’uomo che ha segnato la storia Italiana del nuovo millennio e non solo, tra media, sport e politica. Tanti i commentatori e giornalisti interpellati in questi minuti, tra chi lo ha amato e chi l’ha contrastato, tutti parlano di un uomo il quale, ad ogni modo, ha scritto pagine di storia. Il presidente del Senato Ignazio La Russa si è detto disponibile a mettere a disposizione Palazzo Madama per la camera ardente, non ci sarà una conferenza stampa dal San Raffaele.
Accorato Adriano Galliani, storico direttore sportivo del Milan, che prese l’incarico quando Berlusconi acquistò la squadra: «Un vuoto che non potrà mai essere colmato, per sempre con noi. Grazie di tutto Presidente». Umberto Bossi, colui che tolse la fiducia al Cavaliere nel suo primo governo nel 1995, gli rende onore riconoscendo l’importanza della loro alleanza politica: «Per molti come un fratello», dice. Matteo Salvini ha annullato per oggi tutti i suoi appuntamenti pubblici fino a nuovo aggiornamento e, mentre si trovava in provincia di Novara, ha chiesto un minuto di silenzio.
Gli avversari
Anche il centrosinistra si unisce al cordoglio e sottolinea l’importanza del momento, il Pd ha rinviato la riunione della direzione di oggi, Elly Schlein dichiara: «Di fronte alla scomparsa di Silvio Berlusconi vogliamo far arrivare tutta la nostra vicinanza al dolore della sua famiglia, dei suoi cari e di tutta Forza Italia, così come vogliamo che arrivi al Governo e alle forze di maggioranza. Con la morte di Silvio Berlusconi si chiude un’epoca. Tutto ci ha divisi e ci divide dalla sua visione politica, resta però il rispetto che umanamente si deve a quello che è stato un protagonista della storia del nostro Paese».
La Stampa
Sulla stessa linea d’onda Romano Prodi, suo storico avversario, il quale spiega che tra i due non ci fu mai «personale inimicizia» ma solo rivalità. Poi ovviamente il mondo del giornalismo. Il direttore del Tgcom Paolo Liguori in diretta su La7 afferma che per lui è un lutto personale, notando come Berlusconi abbia cambiato la politica, interpretando un periodo nuovo dopo l’era dei grandi partiti di massa novecenteschi, oltre ad aver permesso a lui di continuare una carriera fortunata dai giornali alla televisione. «Non era solo un datore di lavoro ma un amico, un consigliere». Liguori lega a Berlusconi le sue scelte professionali più importanti, anche quella cruciale di appoggiare l’imprenditore nella fase di conflitto con il direttore Indro Montanelli, quando lui si trovava a Il Giornale. E Vittorio Feltri, che successe a Montanelli, non ha dubbi: «Un grande, lo ricorderò sempre».
Il calcio
Non si può non menzionare anche l’intervento di Arrigo Sacchi, che con Berlusconi diede vita a una delle più grandi squadre di calcio dell’era moderna tra gli anni ’80 e ’90, “il Milan dei tre olandesi”. Il presidente lo ingaggiò quando lui allenava il Parma ed era riuscito a battere i rossoneri in una partita di Coppa Italia: Sto male, nonostante tutto non me l’aspettavo. Amico geniale al quale devo tutto». Silvio Berlusconi è stato un uomo generoso ed ha cercato di cambiare questo Paese difficile, formato da individualisti. Lo era anche lui? No, pensava di insieme e vedeva lontano: quando mi prese gli dissi: “lei o è pazzo o è un genio”. Visti i risultati, datemi voi la risposta…».
La Tv
Silvio Berlusconi ha influito anche sulla vita di personaggi dello spettacolo, anzi ha inventato la televisione moderna, Lo sa bene Simona Ventura che dichiara: «La fine di un’epoca. Grazie Presidente per le opportunità, la speranza e fiducia che mi hai sempre donato. Un grande abbraccio ai tuoi ragazzi». Lo loda anche Alessandro Cecchi Paone, che considera come in Italia l’uomo di Arcore abbia portato una televisione più aperta, «con più film», contribuendo a delineare «un paese moderno».
L’eredità politica
L’uomo della “rivoluzione liberale” ce l’ha un erede? Si chiedono ora tutti. I personaggi politici che dagli opinionisti sono ritenuti più adatti a dare continuità all0’identità politica di Berlusconi, cioè Renzi e Calenda, non nascondono l’ammirazione, pur da parti diverse. Il leader di Azione sottolinea che «Ha lottato come un leone».
Matteo Renzi scrive su Twitter: «Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese. Tanti lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti. Oggi l’Italia piange insieme alla famiglia, ai suoi cari, alle sue aziende, al suo partito. A tutti quelli che gli hanno voluto bene il mio abbraccio più affettuoso e più sincero. In queste ore porto con me i ricordi dei nostri incontri, dei tanti consigli, dei nostri accordi, dei nostri scontri. Ma soprattutto di una telefonata in cui Silvio, non il Presidente, mi ha fatto scendere una lacrima parlando della mamma. Ci mancherai Pres, che la terra ti sia lieve».
Il Cordoglio del Cremlino
Arriva anche il saluto di Mosca, che in un’agenzia esprime: «Siamo sconvolti dalla notizia della morte di Silvio Berlusconi. Un grande statista che ha lasciato un segno profondo nella storia dell’Italia, del mondo e dei rapporti italo-russi. Un visionario, un uomo dalle grandi capacità e dal grande cuore. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e agli amici, al popolo italiano».