Il ministro della Difesa austriaco ha annunciato che Vienna imporrà controlli alle frontiere con l’Italia e dispiegherà l’esercito a difesa del Brennero in assenza di una diminuzione del flusso di migranti dal Mediterraneo. L’annuncio – poi rivelatosi una mossa dalle forti tinte elettorali – non poteva che provocare la reazione italiana, con la convocazione da parte della Farnesina dell’ambasciatore austriaco a Roma e le proteste del mondo politico. L’episodio conferma tutte le resistenze dei partner europei davanti all’appello del Governo Gentiloni sul fronte-migranti e non è un episodio isolato. Alle parole del presidente francese Macron di chiusura verso l’ipotesi di accogliere nuovi migranti dall’Italia bisogna infatti aggiungere il fallimento del trilaterale fra Roma, Berlino e Parigi che ha fatto cadere nel vuoto la richiesta italiana di far sbarcare i migranti nei porti di altri Paesi membri. A queste si aggiunga l’isolamento dell’Italia al vertice dei ministri degli Interni Ue di Tallin: dopo Francia e Spagna e la provocazione austriaca al Brennero, anche Germania, Belgio e Paesi Bassi hanno formalizzato la loro contrarietà al piano italiano di smistare i migranti verso altri paesi europei.