Politica

ONU: Meloni all’Assemblea generale, multilateralismo e sfide globali, l’Italia è pronta a fare la sua parte

25
Settembre 2024
Di Giampiero Gramaglia

«L’Italia, come sempre, è pronta a fare la sua parte». All’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Giorgia Meloni traccia il punto di vista dell’Italia sui temi caldi dell’agenda mondiale, dal conflitto in Medio Oriente alla guerra in Ucraina; tocca le grandi sfide globali, gestione dei flussi di migranti e contrasto all’immigrazione illegale, lotta alla criminalità organizzata, l’intelligenza artificiale, e ricorda le iniziative dell’Italia alla presidenza del G7, l’approccio verso l’Africa – il ‘piano Mattei’ – l’importanza di costruire un nuovo rapporto con il Sud Globale.

I passaggi di politica estera più incisivi sono una critica a Israele, spesso sul banco degli imputati nei discorsi al Palazzo di Vetro per le stragi nella Striscia di Gaza e per l’escalation in Libano, e l’auspicio di una nuova leadership palestinese, il sostegno all’Ucraina rinnovato e l’invito ad «alzare la voce» in Venezuela rivolto alla comunità internazionale.

La premier italiana ha parlato nel primo giorno della plenaria dell’Assemblea generale: un via vai rigido e sterile di leader che fanno ciascuno il suo discorso, partecipano a eventi multilaterali, hanno incontri bilaterali, sono qui per esporre posizioni, o magari solo per farsi vedere, non per risolvere i problemi di cui parlano. Il Washington Post getta uno sguardo critico su questa passerella: vede un’Onu in crisi che cerca di salvare se stessa più che di sanare almeno una delle beghe del mondo. La Cnn ha un commento sferzante: «Un sacco di parole, pochi risultati». Un esempio: il clima minaccia l’esistenza del Pianeta. Il presidente Usa Joe Biden, che è al passo dell’addio, lo dice; altri glissano, inclini a una sorta di negazionismo di ispirazione non scientifica, ma economica.

ONU: Assemblea generale, il discorso di Meloni Chi l’ha seguito nell’aula delle plenarie riferisce che il passaggio di Meloni su Israele è stato quello che ha più colpito i presenti. «Affermiamo il diritto di Israele di difendersi da attacchi esterni, come quello orribile del 7 ottobre 2023, ma chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale, tutelando la popolazione civile, anch’essa vittima in gran parte di Hamas e delle sue scelte distruttive… E sosteniamo il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato, ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi si affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia», ha detto la premier, che ha citato gli Accordi di Abramo voluti dall’allora presidente Donald Trump come esempio di «convivenza e cooperazione vantaggiosa sulla base del mutuo riconoscimento».

Meloni ha proseguito: «Se questa è la prospettiva sulla quale tutti dobbiamo lavorare, l’imperativo è, senza ulteriori ritardi, un cessate il fuoco a Gaza e l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani. Non possiamo più assistere a tragedie come quelle di questi giorni nel Sud e nell’Est del Libano, che coinvolgono civili inermi, tra cui numerosi bambini».

Prima, la premier aveva parlato dell’invasione russa dell’Ucraina, ammonendo che «non possiamo voltarci dall’altra parte di fronte al diritto dell’Ucraina a difendere le sue frontiere, la sua sovranità, la sua libertà». Una «ferita» che ha minato il «sistema internazionale» e ha «effetti destabilizzanti ben oltre i confini» di quella guerra e «come un domino riaccende o fa detonare» altri conflitti.

Quanto al Venezuela, Meloni ha detto: «La comunità internazionale non può rimanere a guardare mentre in Venezuela, a distanza di quasi due mesi dalle elezioni, non è stato ancora riconosciuto l’esito elettorale, ma si è consumata una brutale repressione, con la morte di decine di manifestanti, l’arresto arbitrario di migliaia di oppositori politici, l’incriminazione e l’esilio del candidato dell’opposizione democratica. È nostro dovere alzare la voce».

Su emigrazione e «guerra globale ai trafficanti di esseri umani» – sua proposta dello scorso anno –, Meloni ha notato: «Sono felice che quell’appello non sia caduto nel vuoto e che a livello G7 si sia trovata l’intesa per dare vita a un coordinamento internazionale per smantellare queste reti criminali. Ma bisogna fare di più. Le Nazioni Unite devono fare di più, perché queste organizzazioni criminali stanno riproponendo, sotto forme diverse, una schiavitù che questa Assemblea, in altri tempi, ebbe un ruolo fondamentale nel debellare definitivamente. Non si torna indietro».

ONU: Assemblea generale, la missione di Meloni La missione a New York di Meloni è durata tre giorni: la premier ha avuto vari bilaterali (tra cui con i presidenti turco Erdogan e argentino Milei), ha visto i capi di Google, Motorola ed Open AI per discutere di piani di investimento in Italia, ha avuto un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky; ha raccolto l’invito di Biden a parlare al Vertice della Coalizione Globale contro la minaccia delle droghe sintetiche. E ha ritirato dalle mani di Elon Musk un premio dell’Atlantic Council.

Oggi, la missione avrà una coda con un video-collegamento da Roma per un «evento Ucraina» finalizzato a ribadire il sostegno di larga parte della comunità internazionale a Kiev contro l’invasione russa. Meloni, che aveva già deciso di tornare in Italia subito dopo il suo intervento all’Assemblea generale, ha ‘disertato’ il ricevimento offerto ai leader di tutto il mondo dal ‘padrone di casa’ Biden al Metropolitan Museum of Art, anche l’anno scorso non c’era andata.

Qualcuno aveva letto, nelle scelte di Meloni, una presa di distanza da Zelensky e da Biden, in senso pro-Trump. Speculazioni alimentate anche dalla scelta di ricevere il ‘Global Citizen Award 2024’ da un fervente sodale e sostenitore dell’ex presidente: Musk, ha definito la premier una persona «addirittura più bella dentro che fuori», «onesta, vera, autentica». Il premio dell’Atlantic Council si confà ai premier italiani perché lo hanno già avuto Mario Draghi, quand’era presidente della Banca centrale europea, e Matteo Renzi.

L’idea che Meloni si riposizioni negli Usa è stata portata avanti dal Wall Street Journal, secondo cui la premier italiana ‘abbraccia il movimento MAGA’ e ha una nuova triade: «Maga, Musk e Ucraina» (accanto alla sua tradizionale «Dio, Patria e famiglia»). Meloni – scrive il WSJ – pare impegnata in un gioco di equilibrio «ad alto rischio in vista delle elezioni presidenziali americane che i leader europei stanno osservando da vicino». Fra le preoccupazioni dei leader europei c’è «cosa potrebbe accadere all’Ucraina nel caso di un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca». Meloni – osserva il giornale –, «in quanto di destra potrebbe risultare una convincente sostenitrice europea del sostegno a Kiev presso Trump».

La premier italiana è stata molto chiara sul sostegno a Kiev e sulla difesa dei valori occidentali contro le autocrazie e i regimi autoritari, nell’accettare il premio e nel discorso all’Onu. Incontrando Zelensky ha ribadito la sua posizione, sempre con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per una pace giusta e duratura. L’Italia – ha assicurato – continuerà a essere in prima linea anche nel 2025 con l’organizzazione a Roma della Ukraine Recovery Conference e sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario.

Parole che hanno riscosso il plauso del leader ucraino: «È sempre un piacere incontrare Giorgia… Le sono grato per tutti i passi decisivi compiuti dal G7 sotto la presidenza italiana e per l’impegno a promuovere sforzi congiunti per stabilire una pace duratura e giusta», ha scritto su X pubblicando una foto dell’abbraccio con la premier a New York.

Meloni, infine, su invito diretto di Biden, è intervenuta al summit della coalizione globale contro la minaccia delle droghe sintetiche. «Ci opponiamo a ogni tipo di droga: non c’è un diritto alla droga. Voglio mandare un chiaro messaggio: le droghe distruggono la vita delle persone e le istituzioni devono fare tutto quel che possono per contrastare la produzione e il traffico di droga», ha detto.