Politica

Meloni a Varsavia, piena sintonia con l’Ecr. Obiettivi: crescita e autonomia

05
Luglio 2023
Di Giampiero Cinelli

«Con Morawiecki ci basta davvero uno sguardo per sapere che la nostra posizione sarà una posizione condivisa». Una frase, quella di Giorgia Meloni, che dice moltissimo. Fa capire, tra le altre cose, che in Europa Fratelli d’Italia resterò saldamente nell’area dei conservatori e riformisti nelle prossime elezioni di giugno 2024. E proprio in occasione della visita della premier italiana a Varsavia per il bilatere con il presidente polacco si svolta anche una riunione dell’Ecr, il partito di cui fa parte FdI in Ue, che vede membro anche Mateusz Morawiecki. Insomma le urne europee dovranno tenere conto di uno schieramento alternativo ai popolari di Ursula von der Leyen e di Forza Italia che potrebbe sfruttare la buona spinta avuta in questi ultimi frangenti politici.

Morawiecki e Meloni hanno ribadito l’importanza dell’autonomia strategica, che deve «tornare centrale, anche nel settore della difesa», sottolinea quindi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per lei la guerra in Ucraina «porta con sé un domino di conseguenze, che pure l’Europa deve avere la capacità di valutare e di considerare. Sulle quali deve essere capace di offrire risposte efficaci. Ci siamo svegliati, con la pandemia prima e con la guerra dopo, e ci siamo resi conto – prosegue Meloni – che l’Europa non controllava più buona parte delle sue catene di approvvigionamento fondamentali, e che non aveva su questo lavorato a sufficienza per garantire la sua indipendenza, la sua autonomia, la sua capacità di essere padrona del proprio destino».

Altro aspetto fondamentale dell’Ue è la revisione della governance economica, il patto di stabilità e crescita. «Ovviamente deve andare, dal nostro punto di vista, soprattutto a sostegno della crescita». Perché, se non si sostiene la crescita – continua Meloni – diventa impossibile anche garantire stabilità, particolarmente per quelle nazioni che sono più indebitate. E non si può, nel momento in cui si discute la governance economica dell’Unione Europea, non tenere conto delle scelte strategiche che l’Europa fa. Se l’Europa fa la scelta strategica della transizione verde, se fa la scelta strategica della transizione digitale, se fa la stessa scelta strategica di rafforzare la sua difesa, poi non può non considerare nella sua governance il valore degli investimenti che le nazioni fanno su questi grandi obiettivi. Si tratta di un’altra materia sulla quale Italia e Polonia sono assolutamente dalla stessa parte, così come sulla flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti, che serve a bilanciare, senza creare disequilibri nel mercato interno, le scelte che sono state fatte sull’allentamento delle norme sugli aiuti di Stato».

Dunque il messaggio più propriamente politico: «Chi più dei Conservatori – aggiunge poi Meloni, parlando alla platea del gruppo Ecr al Sofitel di Varsavia – è attento a difendere la terra dei padri? Quel legame tra i morti, i vivi e i non ancora nati come direbbe Roger Vernon Scruton (filosofo e scrittore britannico). Noi siamo certo attenti alla natura e all’ambiente. Il punto è che la natura la vogliamo difendere con l’uomo dentro: non consideriamo l’uomo come un parassita del Creato».

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