Politica
Medioriente, Ucraina e Iran: tutti i temi toccati da Tajani in audizione
Di Ilaria Donatio
Con un minuto di silenzio, in ricordo del generale Claudio Graziano scomparso ieri, si è aperta stamani l’audizione di Antonio Tajani alle commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato: “Era un amico, uno straordinario servitore dello Stato che ha reso onore all’Italia”, ha detto il ministro degli Esteri. Che ha innanzi tutto affrontato il tema di come, nell’ultimo mese, “le forze armate israeliane” abbiano intensificato le operazioni militari.
“Dal 6 maggio, data di inizio dell’offensiva via terra a Rafah”, ha detto Tajani, “si combatte in tutta la Striscia. L’obiettivo militare di Israele è lo smantellamento delle cellule di Hamas riorganizzatesi dopo la prima offensiva israeliana di ottobre. Il governo italiano, con tutti i partner G7, ha espresso più volte contrarietà ad operazioni su vasta scala a Rafah. Le conclusioni del vertice di Borgo Egnazia sono eloquenti”.
Lavoriamo per il cessate il fuoco a Gaza
“L’11 marzo ho lanciato l’iniziativa ‘Food for Gaza‘, insieme a Fao, Pam, Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Iniziativa per la quale abbiamo già stanziato 30 milioni di euro e ottenuto il sostegno di Israele e Anp”, ha ricordato il titolare della Farnesina audito oggi. “Abbiamo creato un tavolo permanente per mettere a fuoco i progetti su cui lavorare e coinvolgere l’intero Paese, dalle imprese alla società civile, in uno sforzo collettivo e coordinato di solidarietà. Lavoriamo per un cessate il fuoco. Rafforzare sicurezza alimentare e condizioni sanitarie nella Striscia è il nostro obiettivo”.
Hamas accetti accordo
“Abbiamo disposto la ripresa dei finanziamenti all’Agenzia per i rifugiati palestinesi Unrwa, per un totale di 5 milioni di euro. Sono destinati a progetti specifici in Cisgiordania e per i rifugiati palestinesi in Siria, Libano e Giordania”. In ogni caso, “i progetti da noi finanziati saranno sottoposti a un attento vaglio, per assicurare che le risorse siano impiegate effettivamente per assistere la popolazione civile”, ha chiosato Tajani.
Ma mentre prosegue l’impegno sul fronte umanitario, il governo è in prima linea, con tutta la comunità internazionale, per fermare un conflitto che rischia di infiammare l’intera regione. “Abbiamo sempre sostenuto l’impegno degli Stati Uniti e dei mediatori Egitto e Qatar in questa direzione”, ha sottolineato Tajani. La speranza è che “non venga sprecata questa opportunità e che entrambe le parti accettino la proposta: Israele si è già impegnato ad attuarne le disposizioni. È necessario che Hamas faccia altrettanto. In questo senso va anche l’appello lanciato dal vertice G7″.
Preoccupati per la situazione in Libano
A destare preoccupazione è anche la situazione in Libano. Negli ultimi mesi, si è registrata un’intensificazione degli scontri tra l’esercito israeliano e Hezbollah: “Queste dinamiche confermano la stretta connessione tra gli eventi militari a Gaza e nel sud del Libano: l’Italia sostiene ogni azione volta a ridurre la tensione e a stabilizzare il confine meridionale del Libano”, ha sottolineato Tajani ricordando l’appoggio “con convinzione alla mediazione statunitense”. “Dobbiamo evitare la moltiplicazione dei piani di mediazione e mantenere un’unica iniziativa diplomatica coerente e realmente praticabile”.
“Continuiamo a sostenere Kiev: da Putin nessuna proposta di pace”
L’Italia continuerà a fare la sua parte rispetto alla guerra in Ucraina. “Siamo convinti”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, “che sia essenziale rafforzare le capacità difensive di Kiev fornendo gli aiuti militari di cui necessita. In tale direzione si inserisce il nono pacchetto di aiuti, che verrà illustrato dal ministro Crosetto nei prossimi giorni nella sede parlamentare competente”.
“Quella del presidente Putin non è stata una proposta di pace, ma di resa. E come tale è inaccettabile. La pace è un’altra cosa. E per la vera pace noi continuiamo a lavorare”.
“Seguiamo con attenzione le elezioni in Iran”
Infine, Teheran su cui Tajani dice di ritenere necessario lasciare aperti i canali di dialogo attivi, ancora di più nell’attuale fase di incertezza regionale: “Continuiamo a chiedere all’Iran, in ogni occasione di ogni contatto bilaterale, di dare prova di un approccio costruttivo nella regione. Seguiamo inoltre con molta attenzione gli sviluppi politici nel Paese, in vista delle prossime elezioni presidenziali e della formazione di un nuovo governo”, ha concluso il titolare della Farnesina.