Politica
Mattarella a Parigi sigla trattato bilaterale, ma c’è di più
Di Flavia Iannilli
Era il 28 ottobre 2019 quando Sergio Mattarella atterrò all’aeroporto di Francoforte sul Meno per presenziare alla cerimonia di commiato dell’allora Presidente della Banca Centrale Europea. Ad accoglierlo un Mario Draghi uscente, pronto a lasciare il posto a Christine Lagarde, alla presenza anche della Cancelliera tedesca e del Presidente della Repubblica francese. Una delle sue ultime visite all’estero, seguita da quella a Doha in Qatar e poi in Israele, in occasione del 75° anniversario della liberazione di Auschwitz – Birkenau. Poi la pandemia.
Sabato 4 luglio 2021 il Presidente della Repubblica atterra a Parigi, meta prescelta per il primo viaggio all’estero che segna un cauto ritorno alla normalità.
Un segnale per confermare il legame tra Italia e Francia e rafforzare una relazione che punta a rappresentare la colonna portante del nuovo corso dell’Unione europea post Covid. Una visita che dà il via anche al trattato bilaterale di cooperazione rafforzato Italia-Francia. «Il Trattato del Quirinale, che permetterà di consolidare la nostra relazione, consentirà di offrire ai popoli e ai giovani vere prospettive e consentirà che i giovani si impegnino in insieme in un servizio civile franco-italiano», ha dichiarato Macron al termine del colloquio all’Eliseo con Mattarella .
L’incontro segna il formale superamento delle tensioni diplomatiche iniziate nel 2019. Un ostacolo già superato dalla stretta collaborazione durante l’emergenza sanitaria e dal coordinamento sulla solidarietà europea che poggia solide fondamenta sulla volontà forte di costruire un’ambizione comunitaria condivisa.
Un’aspirazione che, ad oggi, si confronta con un quadro diverso dal 2019. Una nuova dinamica è offerta proprio dall’inquilino di Palazzo Chigi, il ritrovato Mario Draghi che appena insediato ha iniziato un fitto dialogo diretto con Macron. Un cambiamento geopolitico che vede sullo sfondo il tramonto dell’era Merkel ed una nuova Amministrazione USA che torna ad interessarsi alle relazioni transatlantiche non più verso i singoli Paesi, ma nei confronti di un’Unione coesa.
Nonostante il clima di collaborazione europeo non mancano le criticitià endogene. Motivo per cui Mattarella auspica una vocazione dell’Ue alla pace e sottolinea «la conferenza sul futuro dell’Europa è un’occasione storica per rafforzare l’Unione».
La visita di Stato durata tre giorni è stata scandita da incontri con tutte le più alte cariche istituzionali, oltre alla direttrice dell’UNESCO, Audrey Azoulay e al Sindaco di Parigi, Anne Hidalgo.
Due donne. Proprio come Italia e Francia.