Politica

Maternità surrogata, primo sì per farne un reato universale. Il caso

01
Giugno 2023
Di Flavia Iannilli

“Power is female” è il titolo del murales di Alexsandro Palombo. Opera oggetto di polemiche precedentemente rimossa, ma tornata alla mercé dei passanti sui pannelli di un cantiere. A creare tanta bagarre è l’oggetto rappresentato: il presidente del Consiglio Giorgia e Meloni e la segretaria del PD Elly Schlein nude e incinte, sulla pancia delle protagoniste si leggono le scritte “Non è in affitto” e “Il mio utero la mia scelta”. 

Si potrebbe pensare che la creatività artistica di Palombo sia stata solleticata dalla proposta di legge contro la maternità surrogata presentata da Fratelli d’Italia nell’aprile del 2022 che aveva già ricevuto l’approvazione della Commissione Giustizia della Camera. Il testo prevede che la “gestazione per altri” (Gpa) sia considerata reato universale, ossia punibile in Italia anche se avviene all’estero. 

“Necesse est” chiarire che il ricorso alla maternità surrogata in Italia è vietata dall’articolo 12, comma 6, della Legge n.40 del 2004; secondo il quale: “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”. 

Motivo per cui chi ricerca la pratica della gpa trova risposta alla propria necessità fuori dai confini italiani.

Perimetro europeo

In Europa non tutti la pensano alla stessa maniera. Sono molti i paesi a regolamentare l’utero in affitto in maniera differente. 

Per la Georgia trovano un semaforo verde le coppie eterosessuali compresi gli stranieri, simile è la posizione dell’Ucraina che però esige che la coppia in questione sia sposata. La Grecia si affianca alla Georgia ma apre le porte anche alle madri single, mentre per il Portogallo la richiesta può essere effettuata solo da coppie eterosessuali con esigenze mediche. 

Ad avere un approccio diverso sono Russia e Regno Unito; la prima consente la maternità surrogata a tutti i cittadini russi e stranieri, la seconda invece continua a tenersi avvinghiata alle linee di demarcazione per cui è consentita a tutti purchè siano cittadini britannici. 

Albania e Irlanda si trovano in due posizioni differenti rispetto agli altri paesi portati come esempio; l’una non ha ancora nessuna legge definitiva, l’altra ha degli accordi nulli e inapplicabili che però sono in corso di revisione. 

Il nodo Messico

Dando uno sguardo globale ad avere un vero e proprio problema con la gpa è il Messico. Gli stati di Tabasco, Sinaloa e Quintana Roo permettono alle donne di affittare il proprio utero “gratuitamente” dal 1998. In realtà “gratis” è solo un’espressione fittizia a causa di una legge facilmente aggirabile. Motivo per cui il senatore Josè Narro Cèspedes (Movimento di Rigenerazione Nazionale) si è fatto portavoce di una battaglia contro i più che floridi affari dei broker della maternità surrogata, presentando un’iniziativa di riforma con sanzioni che arrivano fino a 17 anni di reclusione. Una risposta alle tante richieste dei collettivi femministi che guardano soprattutto alla tutela delle fasce più povere della popolazione messicana. 

Come si è espressa l’Italia?

Ieri attraverso i voti della maggioranza la Commissione Giustizia della Camera ha sposato la proposta di legge per la gpa come reato universale, ossia perseguibile anche se commesso fuori dall’Italia. Scendendo nel particolare è stato approvato un emendamento che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. 

Ad essersi espresso in maniera contraria è Riccardo Magi di +Europa: «La riformulazione del testo con l’emendamento della maggioranza prova a mettere una pezza sull’abnormità della pretesa di punire in Italia un cittadino straniero per una condotta commessa in un Paese dove la Gestazione per altri è legale, magari in forma solidale, ma rimane una assurdità giuridica. Quindi con la riformulazione non viene arrestato il medico canadese che viene in vacanza in Italia insieme al bimbo avuto con la Gpa, ma si arresta il medico italiano che ha avuto anch’egli un bimbo con la Gpa in Canada e torna a trovare i genitori in Italia». 

Il tema non spacca solo la politica italiana ma infiamma anche la sfera pubblica. Si sa, l’Italia è un paese che si polarizza facilmente, ma l’attenzione delle istituzioni dovrebbe essere attirata dalla bilancia che tiene in equilibrio moralità o valori di un individuo e la libertà o la tutela dello stesso senza ledere al prossimo. Se questo contrappeso non viene calcolato si rischia di dover mettere mano a diritti fondamentali o addirittura di incappare non solo in notizie sconcertanti come: “Fa causa ai genitori per averla fatta nascere senza il suo consenso”, ma in un groviglio dove non si trova più il capo.