Politica

L’Italia cede mezzi militari per la resistenza ucraina. Il cdm approva il decreto (bozza integrale)

28
Febbraio 2022
Di Barbara Caracciolo

L’Italia partecipa alla resistenza ucraina, questo è il senso intrinseco del consiglio dei ministri che si è riunito oggi. Fino al 31 dicembre 2022, previa risoluzione delle Camere, è stata infatti autorizzata la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina. Questo è stato il punto cardine del Dl Ucraina, approvato dal cdm, di cui The Watcher Post fornisce la bozza integrale (in basso).

SOSTEGNO A STUDENTI E RICERCATORI
La misura riguarda sia studenti, ricercatori e professori già presenti in Italia sia coloro che dovessero, in futuro, giungere nel nostro Paese e avere bisogno di accoglienza: «Gli strumenti che potranno essere attivati sono di varia natura. Per gli studenti, in particolare, sono previsti tutti i mezzi per garantire loro il diritto allo studio, partendo dalle borse di studio e dagli alloggi. Oltre a esprimere, con fermezza, la nostra condanna a ogni forma di violazione dei diritti umani e manifestare assoluta solidarietà all’Ucraina, vogliamo aiutare gli studenti, i docenti e i ricercatori ucraini con azioni concrete» ha detto il ministro dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa. Che aggiunge: «L’istituzione di questo Fondo è una prima misura, alla quale ne seguiranno altre, con cui interveniamo per sostenere la comunità scientifica ucraina, aiutando le Università, gli Enti di ricerca, e le Afam, che ringrazio per l’immediata mobilitazione, ad accogliere gli studenti, ricercatori e docenti ucraini che vorranno proseguire i loro percorsi di studio e di ricerca nel nostro Paese». 

https://twitter.com/ZelenskyyUa/status/1498257391397265408

LA QUESTIONE ENERGETICA
È possibile ricorrere ai razionamenti di gas, ma al momento si tratta di una necessità che non sussiste. Nel caso arrivasse, si apre immediatamente alla possibilità di ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento. Passa da qui l’apertura, approvata in Consiglio dei ministri oggi, al ricorso alla produzione da centrali a carbone semmai ce ne fosse bisogno. Una frenata, rispetto al processo di decarbonizzazione in atto, resa necessaria dal conflitto in Ucraina. Sul fronte energia, spiegano fonti di Palazzo Chigi a stretto giro dal via libera al provvedimento, «il Dl Ucraina si occupa del livello di rischio imprevisto riguardo al normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale. Per questo si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese». La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando – si rimarca – il contributo delle energie rinnovabili. È inoltre eventualmente prevista la riduzione del consumo di gas nel settore termoelettrico che rappresenta una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas. Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale.

ACCOGLIENZA DEI CITTADINI UCRAINI
Nel Dl Ucraina approvato oggi dal Consiglio dei ministri è stato previsto il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri in Italia per far fronte all’aumento tesi flussi dall’Ucraina. In particolare, il provvedimento stabilisce: un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (Cas); un potenziamento di ulteriori tremila posti del sistema di accoglienza e integrazione (Sai); che i cittadini ucraini vengano ospitati nei Cas anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale; che le disponibilita’ dei Cas e della rete Sai, già incrementate dopo la crisi afgana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini.

Di seguito la bozza integrale del Dl Ucraina

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