Politica

Leopolda, Renzi: 80 euro anche a famiglie con figli

27
Novembre 2017
Di Redazione

Foto Corriere della Sera

 

Nel discorso finale che chiude l'ottava edizione della Leopolda, il segretario dem Matteo Renzi ritrova l'orgoglio perduto dopo la sconfitta "bruciante" del referendum e si scalda per la campagna elettorale. Non rinnega nulla dei Mille Giorni e anzi rilancia "gli 80 euro anche per le famiglie con figli".

Il leader Pd promette "pari dignita'" a chi vorra' allearsi al Pd, e tende una mano a Giuliano Pisapia per una sfida che è, a suo avviso, tutta aperta ed "il testa a testa Berlusconi-Di Maio sarà sul secondo posto".

La Leopolda non è il Pd", aveva detto in premessa Renzi venerdi' sera. Per questo la vera star dell'ultima giornata, al netto dell'ex premier, è Teresa Bellanova, la viceministro ex sindacalista Cgil diventata pasdaran renziana. E' lei che infiamma la platea affondando contro la sinistra, "quelli che hanno brindato il 4 dicembre, quelli che pensano di contrastare Berlusconi e i populismi attaccando Renzi senza rendersi conto che così diventano i migliori alleati dei populismi e di Berlusconi!". E con parole diverse, pur evitando gli attacchi, anche l'ex premier chiarisce che non sarà la discontinuità con il passato il filo conduttore del Pd che non prenderà lezioni a sinistra. "La sinistra cambia ogni anno il nemico, certo io sono fuori categoria, ma noi non abbiamo nemici", premette, mostrandosi zen e scatenando le risate della platea. Per il segretario dem la sfida elettorale dovrà poggiare su due pilastri: l'unita' del partito, la disponibilita' agli alleati ad aprire "una pagina bianca" sul futuro senza negare il passato, e una campagna sulle "differenze ontologiche" sia con Berlusconi, "l'uomo dello spread e della recessione" sia con Di Maio, leader di chi crede nella "decrescita". Nonostante l'assenza dei padri nobili Prodi e Veltroni, che Renzi ringrazia per "lo sforzo di questi giorni", lo spirito unitario del Pd alla Leopolda sembra supportato dalla presenza di quasi tutti i ministri, da Minniti a Franceschini, da Delrio a Martina e Pinotti. E con il selfie di Maria Elena Boschi e Luca Lotti sorridenti a spazzare via le illazioni su un giglio magico diviso. Renzi spera che anche la minoranza, oggi assente, abbandoni "la costante polemica" per evitare che le divisioni pesino su sondaggi e consensi.

Il programma e' certo "una pagina da scrivere insieme" ma su alcuni punti le idee sono chiare: la prima proposta sara' il servizio civile obbligatorio, disponibilita' a discutere sul soluzioni migliorative del jobs act, "nessuna rivincita" ma anche nessuna abiura. E poi l'Europa dove, nelle parole di oggi, qualcuno ha visto un cambio di passo: stop alla battaglia solitaria sul ritorno ai parametri di Maastricht ma un asse, mentre si rilancia il Pse, con Macron "punto di riferimento se riesce a mettere in discussione una politica economica europea basata sull'austerity". Renzi alza di fatto il sipario sulla corsa alle politiche.

Intanto, nella stessa giornata i componenti di Mdp illustrano la loro nuova proposta politica, eleggendo i 1500 delegati dell'assemblea del 2 dicembre, e scelgono come proprio leader Pietro Grasso.

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