Aleggia il fantasma della fiducia sulla legge elettorale. Lo scrive questa mattina Repubblica. La notizia, diffusa nel giorno dell’approdo in aula del Rosatellum bis, sta creando scompiglio tra molti parlamentari del Partito democratico
Il governo e il Pd si stanno convincendo che ricorrere ad una “fiducia tecnica” sia la soluzione migliore e più sicura per riuscire a ottenere l’approvazione di questo progetto di riforma elettorale, evitando la figuraccia dello scorso giugno quando l’accordo sul Rosatellum, dato per fatto, cadde per il cambio di rotta del M5S e dei franchi tiratori interni al partito di Matteo Renzi.
La fiducia “tecnica”, non sarebbe votata da Forza Italia che però ne assicurerebbe il passaggio con l’astensione. Anche il Carroccio è favorevole. Il partito di Salvini vorrebbe vedere la legge approvata in poche ore: “L’importante è fare presto, anche con la fiducia. Se questo è lo strumento per fare più in fretta che lo usino pure. Naturalmente noi non lo voteremo”. Più cauto il Quirinale che chiede ai partiti di maggioranza un ulteriore supplemento di riflessione.
Sulle barricate il Movimento Cinque Stelle che parla di “atto eversivo” e di “attentato ai principi democratici sanciti dalla Costituzione”.
Ma il governo non sembra arrestarsi qui. Entro domani infatti il premier Gentiloni deciuderà se convocare il Consiglio dei ministri e mettere ai voti l’autorizzazione anche per la fiducia sullo Ius soli. Come scrivono Goffredo De Marchis e Tommaso Ciriaco su Repubblica:
“Gentiloni, che ha sempre difeso la distanza dell’esecutivo rispetto alla legge elettorale, ha dato la sua disponibilità a intervenire. È convinto, anzi, che la fiducia sia necessaria a evitare pericoli. A questo punto, Palazzo Chigi, ragionando sul Rosatellum, ha immaginato l’all in, legando la riforma del sistema di voto allo ius soli. Angelino Alfano vuole la riforma elettorale, ma è contrario alla cittadinanza: accetterebbe lo scambio? Come si schiereranno lui e Beatrice Lorenzin in consiglio dei ministri? Gli alleati del Rosatellum nel centrodestra sono nemici della cittadinanza. Come reagiranno alla forzatura in aula? Gli incastri sono complicati, ma la finestra c’è. «L’ipotesi della doppia fiducia è in campo. Realizzarla è un’impresa», conferma un ministro. La notte risolverà il rebus. Peraltro il voto sulla legge elettorale è immediato, visto che oggi inizia l’iter a Montecitorio. Quello sullo ius soli non è ancora in calendario. L’autorizzazione alla fiducia è destinata a rimanere appesa per un po’. L’elenco dei 157 senatori a favore, con nome e cognome, preparato da Luigi Manconi però consente di sognare il grande salto”.