Politica

Le tre forze di centrodestra chiamate a disegnare un’offerta “complementare”

22
Luglio 2024
Di Daniele Capezzone

I guai di una coalizione politica a struttura multipartitica emergono di tanto in tanto. Quando ci sono elezioni con il sistema proporzionale, in cui ognuno cerca i voti per sé (e fatalmente a scapito dei più vicini); quando si tratta di battagliare per cariche e incarichi; quando c’è da “intestarsi” (come si usa dire con espressione orrenda) un risultato politico positivo o invece quando c’è da assumersi la responsabilità di un esito negativo. Tutto questo è maledettamente chiaro. 

Si tratterebbe ora – cercando di estrarre da un male un bene – di trasformare le tre posizioni diverse dei partiti del centrodestra in Ue in un elemento di forza per la coalizione, anziché in uno di debolezza. In un’offerta politica complementare anziché conflittuale. 

Prescindo – in questa sede – dal mio giudizio personale, ampiamente noto, sulla Commissione a guida von der Leyen e sul suo terrificante programma green. Comunque ciascuno la pensi nel merito, è evidente che per lo meno, all’Italia del centrodestra, converrebbe non ricevere o non procurarsi altri danni. 

Dunque, chi sta dentro la coalizione europea che sorregge Ursula (è il caso di Forza Italia) dovrebbe fare il possibile per favorire buoni negoziati tra Bruxelles e il governo italiano, scoraggiando eventuali inaccettabili tentazioni “punitive” da parte di alcuni euromandarini, Chi sta fuori e ha un ruolo di netta opposizione (la Lega) dovrebbe condurre la sua battaglia evitando forzature che possano apparire inutilmente provocatorie, e che dunque facilitino “vendette” politiche contro il governo italiano, o offrano a qualcuno alibi in quel senso. E a chi (come Meloni) sta in mezzo, e ha cercato fino all’ultimo l’intesa senza trovarla, ma ora dovrà comunque condurre un negoziato con Bruxelles su mille fronti, spetta il compito più delicato: pragmatismo in ogni interlocuzione, ma anche comprensibilità davanti agli elettori delle scelte di fondo. Una bussola possibile? Avversare tenacemente tutte le diramazioni più insidiose del pacchetto Green Deal e ragionare in modo più aperto su altre partite.  

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