Politica

Le pulci a…Gualtieri in audizione su NADEF

13
Ottobre 2020
Di Flavia Iannilli

Continua il viaggio di The Watcher Post sulle audizioni parlamentari. Oggi le pulci si sono soffermate sul Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in audizione sulla NADEF davanti alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.

“I dati e gli indicatori più recenti mostrano che, a partire dal mese di maggio, la nostra economia ha risposto in maniera positiva alla pesante caduta registrata nei due mesi più difficili dell’epidemia, marzo e aprile, avviando una fase di graduale recupero del terreno perduto”. Apre così l’audizione il Ministro dell’economia.

Gualtieri informa che le riforme strutturali avranno il seguente impatto: “La NADEF 2020 delinea uno scenario di previsione prudente che stima una contrazione del PIL reale pari al 9% per l’anno in corso.  Le conseguenze se efficaci potranno innalzare il Pil di oltre due punti percentuali alla fine del periodo, nel 2026”.

La sfida da affrontare, spiega il Ministro, è quella del contenimento del virus, pertanto ritiene che: “L’efficacia delle misure di monitoraggio e di contrasto dell’epidemia, unite all’attenzione e alla cautela da parte di tutti noi e alla capacità di dispiegare un’efficace rete di protezione economico-sociale come quella messa in campo finora, consentiranno di limitare le ricadute negative sull’attività economica- inoltre- per quanto riguarda gli anni successivi, la previsione macroeconomica continua ad assumere che la distribuzione di uno o più vaccini inizi entro il primo trimestre del 2021 e che a metà anno la disponibilità di nuove terapie e vaccini sia tale da consentire al Governo di allentare la gran parte, se non tutte, le misure restrittive”.

Considerando che il punto di partenza è un crollo del PIL senza precedenti i dati riportati da Gualtieri sono i seguenti: “Il recupero dell’economia dovrebbe riprendere slancio nel corso del 2021 (+5,1% del tendenziale, poi come è noto il programmatico è +6%), trascinandosi in parte anche sul 2022 (+3%), per poi attestarsi su incrementi più contenuti nel 2023 (+1,8%)”.

Il Ministro fa riferimento alle risorse del Recovery Fund: “Lo scenario programmatico presentato nella NADEF è costruito sulla base sia delle misure di sostegno a lavoratori e imprese che intendiamo adottare per il prossimo anno, sia sul pieno utilizzo delle risorse che affluiranno dal Next Generation EU (NGEU). In linea con l’orientamento espansivo che si è deciso di adottare a livello europeo, e che l’Italia ha contribuito a determinare, il Governo ha adottato un obiettivo di indebitamento netto (deficit) della PA superiore di oltre un punto percentuale di PIL al livello tendenziale”. Inoltre tiene a specificare che: “Sfruttare al meglio la maggiore disponibilità di risorse richiede inoltre un miglioramento della capacità di progettazione, di implementazione e di spesa che, una volta esaurite le risorse europee, continueranno a essere un fattore centrale per il successivo sviluppo del Paese”.

Guardando allo scenario prospettato per il 2021-2026 Gualtieri punta: “Al conseguimento di un surplus primario (che arriverà in termini strutturali al 2,5% del PIL nel 2026), che tuttavia richiederà un aggiustamento dei conti estremamente contenuto (0,5 punti percentuali di PIL cumulativamente), sempre al netto delle risorse aggiuntive del Recovery Plan che manterranno una intonazione espansiva delle politiche di bilancio anche negli anni in cui ci sarà questa piccola correzione”.

In conclusione: “Abbiamo pertanto un’opportunità straordinaria per cogliere i fattori positivi emersi durante la crisi e trasformare la nostra economia”.

Le domande poste in audizione al Ministro Gualtieri e le relative risposte:

La senatrice Ferrero (Lega) chiede: “Vorrei maggiori informazioni su questa espansione fiscale di cui ha parlato”. Il Ministro puntualizza: “Maggiore espansione significa che, rispetto all’andamento tendenziale, le misure determineranno un ulteriore aumento del deficit dell’ 1,3%. Il termine giusto sarebbe espansione di Bilancio, le tasse non aumenteranno nell’anno prossimo ma verranno ridotte. Per questo il modulo principale della riforma fiscale è quello che riguarda l’Irpef e vorremmo che sia operativo dal 1 gennaio 2022”.

L’Onorevole Padoan (PD) prende la parola e pone le seguenti domande: “Le previsioni di crescita a Medio termine non tengono conto dell’impatto delle misure strutturali, ci sono stime che ne tengono conto? – continua – Fino a che punto le risorse Next Generation EU sono sostitutive o aggiuntive in termini di investimenti pubblici?”. Gualtieri risponde subito a entrambe le questioni: “Ci sono stime delle riforme strutturali, queste se efficaci possono alzare il PIL del periodo di oltre 2 punti percentuali. Per prudenza non abbiamo incluso questo effetto nelle nostre stime”. Passando alla seconda domanda specifica: “Rispetto all’orientamento originario abbiamo deciso di usare una parte di queste risorse in deficit per rafforzare l’impatto espansivo del Recovery Plan. La cifra totale verrà chiarita al momento della pubblicazione”.

L’Onorevole Cattoi (Lega) chiede: “Istat rileva come tra marzo e aprile quattro imprese su dieci registrano un calo del fatturato del 50 %, come intende sostenere il comparto imprese?”. Il Ministro risponde: “Le riporto direttamente il rapporto dell’Istat: in questo quadro l’economia italiana ha mostrato peculiarità che potrebbero indicare una ripresa più incisiva rispetto agli altri paesi europei”.

Facendo riferimento ad una recente dichiarazione dell’On. Garavaglia (Lega), il deputato Lupi (Misto) domanda: “Degli 80 miliardi solo 40 sono utilizzati, cosa intende fare il Governo? Sono veri questi dati?”. Gualtieri chiarisce la questione: “Il conteggio è stato fatto sulla stima della dimensione della Cassa della finanza pubblica che vede più risorse dell’anno scorso. Non significa che sono stati spesi meno soldi del periodo, ma sono state fatte più emissioni. Inoltre le entrate fiscali sono andate meglio del previsto con una cifra pari a 6,9 miliardi”.

Prende la parola l’On. Mancini (PD): “La misura di decontribuzione del Mezzogiorno è definita da confini regionali, ma abbiamo regioni del centro Italia che hanno parametri analoghi a quelli del sud; si potrà superare il parametro regionale?”. Il Ministro conclude: “Per quanto riguarda i confini della fiscalità di vantaggio il Governo approfondirà i parametri in merito”.

Photo Credits: Italia Informa

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