Politica

“L’ambientalismo realista”, presentato il Dipartimento Ambiente della Lega: le interviste

07
Marzo 2025
Di Ilaria Donatio

“Avvieremo come Dipartimento Ambiente Lega una grande campagna di sensibilizzazione realista, un ambientalismo che non sia ideologico e fondamentalista, ma sappia coniugare lo sviluppo con la sostenibilità”. Lo ha detto Vincenzo Pepe professore ordinario di Diritto pubblico comparato e presidente di FareAmbiente nell’annunciare, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dal titolo “L’ambientalismo realista”, la nascita del dipartimento Ambiente Lega, che lo vede impegnato in qualità di responsabile.


“Come dipartimento – ha spiegato Pepe – faremo una grande campagna sul nucleare ecologico, sull’educazione ambientale, affinché diventi disciplina obbligatoria nelle scuole e per il sì al ponte sullo Stretto, nei gazebo e sui territori”. Accanto al professor Vincenzo Pepe, il senatore Armando Siri, coordinatore dei Dipartimenti della Lega, l’onorevole Gianpiero Zinzi, Commissione Ambiente della Camera, il senatore Manfredi Potenti, Commissione Ambiente del Senato e il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava.

Questi, i principi guida presentati da Pepe nella sua introduzione ai lavori: critica all’ambientalismo ideologico, approccio scientifico, decisioni basate su dati, superamento della contrapposizione uomo-natura, tecnologia come alleata, pragmatismo. “Comunicare bene sui territori, far parlare gli scienziati, dire che il nucleare realizzato con piccoli moduli è il futuro”. È la strategia della Lega che, dopo il varo da parte del governo del disegno di legge delega sull’energia nucleare, ha in programma una campagna con gazebo nelle piazze italiane e un convegno di approfondimento a Milano per la fine di marzo. La posizione leghista si fonda su un “ambientalismo realista“, come ha spiegato Pepe.

“Dobbiamo fare un’educazione seria, educare le persone perché c’è il rischio che vengano spaventate da fake news”, ha sottolineato il viceministro Vannia Gava, ricordando che “il primo a parlare di nucleare è stato Salvini, nel 2018, e tutti lo davano per matto”. “Non vogliamo chiamarlo nucleare perché spaventa? Allora – ha continuato -, parliamo di energia da fusione e da fissione. Ma dobbiamo guardare avanti. Il ddl delega è stato pensato per avere linee guida chiare da dare a chi investe in questa tecnologia”. 

“Ringrazio il Dipartimento Ambiente della Lega che assieme al viceministro Gava – ha affermato Armando Siri, coordinatore federale dei dipartimenti della Lega – si è speso per l’ottenimento di questo provvedimento di 3 miliardi in aiuto delle famiglie e delle imprese italiane che devono fronteggiare l’aumento sconsiderato del costo delle bollette energetiche frutto della speculazione in borsa ad Amsterdam. L’Europa su questo punto è assente, ma del resto non è un problema comune visto che le famiglie e le imprese francesi che possono contare sull’energia nucleare non soffrono le stesse difficoltà. Siamo al lavoro, perché la tecnologia oggi ce lo consente, affinché anche l’Italia possa iniziare la sua emancipazione energetica. Grazie dunque al Professor Pepe che con entusiasmo porta avanti le nostre sfide ambientali come Lega e grazie al Vice Ministro per il prezioso lavoro al Governo”.

“A livello inconscio, il nucleare è associato a qualcosa di pericoloso – ha osservato Siri -. Un fatto che non possiamo escludere dal ragionamento. Quindi a chi fa servizio pubblico radiotelevisivo dobbiamo chiedere di raccontare il nucleare di ultima generazione. Dobbiamo raccontare una storia positiva, buona, il nucleare è una forza immensa che può essere distruttiva e proattiva: può distruggere una città o illuminarla, noi dobbiamo puntare su questo secondo scenario, che esiste perché la tecnologia ce ne offre l’opportunità. E così potremo dare a famiglie e imprese energia a basso costo, essendo competitivi sul mercato senza sussidi e bonus”.

“Il nucleare – ha detto intervenendo l’on. Gianpiero Zinzi – è fondamentale per raggiungere l’indipendenza energetica. Fino a qualche anno fa ci davano per pazzi, oggi invece l’atomo sta per diventare realtà e la delega che arriverà in Parlamento sarà fondamentale per scrivere le regole che vadano di pari passo con la velocità della tecnologia”. 

“Il rinnovabile da solo non ci darà mai autonomia, non ci farà raggiungere gli obiettivi del 2050 della decarbonizzazione – ha concluso Vincenzo Pepe – per questo fonderemo un forum pro nucleare per il nucleare sostenibile, unendoci all’associazione internazionale “Ambientalisti per il nucleare” e coinvolgendo società civile e imprese, per favorire la ricerca verso il nucleare ecologico”. 

Fotografia di copertina, riprese e montaggi a cura di Simone Zivillica