Politica
Italia Presidente di turno del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa: le priorità secondo Daems (APCE)
Di Flavia Iannilli
Passato il testimone della Presidenza G20 all’Indonesia, l’Italia dallo scorso 17 novembre l’Italia è Presidente di turno del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, e manterrà questa carica fino al 20 maggio 2022.
Ne ha parlato in audizione alla Commissione Esteri della Camera Rik Daems, Presidente dell’Assemblea parlamentare presso il Consiglio d’Europa (APCE), che ha sottolineato gli obiettivi che l’Italia dovrebbe porre all’attenzione europea durante la presidenza. Tra questi riaffermare i principi e valori condivisi, rafforzare l’emancipazione delle donne e i diritti di bambini e adolescenti, costruire un futuro incentrato sulle persone.
Dal punto di vista operativo Daems ha posto l’attenzione sull’obiettivo di avere una linea di raccordo importante tra l’APCE ed il Comitato. In passato è accaduto che i due organi seguissero distinte direttrici, ma guardando all’esempio della questione dei migranti in Bielorussia, importante sia a livello politico che dei diritti umani, sarebbe secondo Daems necessario mantenere un fitto dialogo per affrontare i problemi in maniera congiunta.
Il secondo step è trovare un punto di incontro tra Parlamenti nazionali e APCE. E’ stata istituita ad hoc la cosiddetta “Route 47 importante per ricevere feedback dai Paesi membri”. Dare la possibilità a ogni Paese di sollevare problematiche è necessario in relazione alla democrazia, alla migrazione e agli stati fondamentali.
“E’ importante ribadire i valori condivisi – spiega Daems – perché fanno parte della lista sotto attacco”. Un riferimento importante alle misure adottate dai governi, a causa dell’emergenza Covid, che hanno violato alcune delle libertà fondamentali. Per questo bisogna fare attenzione che tali decisioni non diventino strutturali. Un motivo in più affinché il Parlamento rafforzi il proprio ruolo a difesa dei valori condivisi.
Lato diritti umani è necessario dare voce a tutto l’Occidente (Stati Uniti inclusi) per allargare oltre i confini europei il perimetro di azione. Ne è dimostrazione la recente abolizione della pena di morte in Kazakistan, un Paese dell’Asia centrale che sceglie di condividere valori europei. Sul coinvolgimento di osservatori esterni al Consiglio il Presidente Fassino: “Perché non proporre all’Unione africana ed euroasiatica di essere osservatori nel Consiglio d’Europa?” Daems risponde: “Raggiungere altre organizzazioni sarebbe interessante e abbiamo accordi internazionali, ma in questi due anni non abbiamo avuto il tempo di rivederli e applicarli. La connessione e i legami sono fondamentali, i progressi arrivano dalla collaborazione, ma con il Covid è stato tutto molto difficile”.
La Convenzione sulla criminalità informatica e la potenziale Convenzione sull’intelligenza artificiale sono altre due priorità per il Consiglio che evadono dai confini dell’Europa. “L’Italia dovrebbe porre l’accento su queste questioni, l’intelligenza artificiale con il Comitato e la possibile Convenzione sono ancora in fase di elaborazione ma bisogna tenere questo tema in cima alla nostra agenda” specifica Daems.
Sul dare visibilità al Consiglio l’On. Grande (M5S): “Cosa si può fare per far conoscere di più l’attività in un momento in cui il tema della democrazia e dei diritti vengono messi in discussione, considerando che il Consiglio si occupa di questo?”. Il Presidente Daems non ha dubbi: “Per conquistare cuore e mente dei cittadini bisogna fare qualcosa che abbia un impatto reale sulla loro vita”.
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