Politica
Il senso del viaggio di Draghi a Firenze prima di andare a Mosca da Putin
Di Paolo Bozzacchi
Ubi maior bellum cessat. La forzata rivisitazione del proverbio latino dà il senso dell’auspicio del viaggio del Premier Mario Draghi a Firenze domani, prodromico dal punto di vista dell’agenda personale della visita di venerdì a Mosca da Vladimir Putin per parlare del conflitto in Ucraina e delle sanzioni in partenza dall’Unione europea direzione Russia.
Draghi domani alle 14.30 sarà a Sesto Fiorentino in visita allo stabilimento Ferragamo, poi alle 15.30 al Convento di Santa Maria Novella per l’intervento alla cerimonia di apertura dell’incontro dei Vescovi e Sindaci del Mediterraneo, poi alle 16.30 visiterà il cantiere dell’ex Teatro Maggio musicale fiorentino, infine incontrerà le autorità locali nell’auditorium della stessa struttura.
Tra tutti gli impegni spicca l’intervento in apertura dell’evento “Mediterraneo frontiera di pace 2”, promosso dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, che avrà il suo clou domenica.
Padrone di casa il Presidente Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Sì, proprio Città della Pieve, il tradizionale buen retiro umbro di Mario Draghi.
Sabato vi parteciperanno i Ministri degli Esteri, Luigi Di Maio, e degli Interni, Luciana Lamorgese. Poi domenica a Firenze voleranno in elicottero Papa Francesco e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che avranno anche un incontro privato a due. L’evento ospita 120 tra vescovi e sindaci in rappresentanza delle Chiese e delle città dei tre Continenti che si affacciano sul Mediterraneo. Appena atterrato Sua Santità sarà accolto a Palazzo Vecchio da Nardella e dai sindaci di Istanbul (Ekrem Imamoglu), Gerusalemme (Moshe Lion), di Atene (Kostas Bakoyannis).
“E’ un fatto di rilievo storico che le Chiese si incontrino in quanto mediterranee”, spiega Bassetti “perché i problemi del Mare Nostrum vanno affrontati e risolti insieme. Occorre una visione poliedrica e non miope per affrontare le gravi crisi dell’area mediterranea”.
Anche l’incontro coi sindaci è molto significativo. Ancora Bassetti: “I sindaci mediterranei che hanno risposto all’invito del Primo Cittadino di Firenze, Dario Nardella, porteranno in città la storia di comunità provate dalla pandemia, dalla lunga crisi economica e dalle crisi migratorie. Presenteranno il volto autentico di città in cui sono tuttora le macerie delle guerre”.
La nota di Bassetti si chiude spiegando implicitamente anche il senso della visita di Draghi a Firenze: “Tutti ci sentiamo impegnati a far crescere segni concreti di speranza”. La stessa che la comunità internazionale nutre per Draghi nel suo ruolo di agevolatore del dialogo che tutti sperano possa spegnere sul nascere il fuoco di guerra in Ucraina.