Era l’8 febbraio del 1999 quando ci lasciava, a 64 anni, Pinuccio Tatarella. Tra i fondatori di Alleanza nazionale, è sempre stato il punto di riferimento dell’ala moderata del partito per quella sua innata capacità e ostinata volontà della costante ricerca del dialogo con tutti, alleati e avversari politici, tanto da farlo ricordare come il “politico dell’armonia”. Oggi, la Fondazione Tatarella, lo ha ricordato nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, sede della presidenza del Senato, con il convegno “Pinuccio Tatarella padre della destra di governo e precursore del centrodestra” nel corso del quale sono intervenuti Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura, Luciano Violante, già Presidente della Camera dei deputati e il Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa.
Deputato ininterrottamente per quasi vent’anni dal giugno 1979, ha ricoperto in parlamento e al governo diversi ruoli fra cui vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro per le Telecomunicazione nel primo governo Berlusconi nel ’94, vicepresidente della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali presieduta da Massimo D’Alema e, infine, capogruppo di Alleanza nazionale alla Camera come suo ultimo incarico. Mosso sempre dalla forte volontà di riformare il Paese, fu relatore della legge elettorale regionale dalla nacque il “Tatarellum”.
«Ha rotto uno schema, guardava lontano e si rendeva conto che la fine dell’interdizione del governo per la destra doveva essere un punto di partenza di un percorso politico che lui definiva ‘oltre il Polo’, per puntare alla progressiva costruzione di un polo conservatore che collegasse quanti non si riconoscevano con la sinistra sul piano politico e della cultura» ha detto Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, nel corso del convegno.
Tra le sue passioni quelle del giornalismo che negli anni ’60 lo portò a fondare il quotidiano della sera “Puglia oggi” e a dirigere dal 1997 Il Roma di Napoli. Il padre della destra di governo, così viene chiamato ancora oggi Pinuccio Tatarella, “ha sempre orientato la sua attività politica a un momento culturale: ecco perché ha fondato tantissimi giornali. Tatarella riteneva che la destra era soprattutto luogo valoriale: senso della storia, identità e comunità. È questa la triade che condensa la visione di destra che aveva Tatarella”, ha osservato Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura per poi concludere: «La destra che va al governo è qualcosa di già concepito nella sua mente, quello di oggi è un punto di approdo».
Tra i fondatori nel 1954 di Giovane Italia e dirigente del Fuan negli anni universitari, fu l’artefice nel 1987 della vittoria al congresso di Sorrento che portò Gianfranco Fini al vertice del MSI. «Pinuccio Tatarella ci manca tutti i giorni. Non ricordo mai la data della sua morte perché tutte le volte che ho un problema politico mi interrogo su cosa farebbe lui. Il mio punto di raffronto, il mio modo di dirigere le risposte, è confrontarmi con quello che avrebbe detto o fatto», ha commentato il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Le iniziative di ricordo andranno avanti anche nella giornata di venerdì nella sua Bari dove è prevista la tradizionale cerimonia con deposizione di una corona d’alloro ai piedi della sua lapide commemorativa affissa nel Porto. Il capoluogo pugliese è stata la città dalla quale è partita la sua esperienza politica quando venne eletto la prima volta nelle liste dell’Msi e poi aver ricoperto il ruolo di Assessore alla cultura per il Mediterraneo.