Politica

Il digitale è il teletrasporto verso la società del futuro. E i candidati sindaco di Roma e Milano lo hanno capito

29
Settembre 2021
Di Paolo Bozzacchi

“Con il digitale oggi si creano e viaggiano i rapporti sociali, aggregativi, familiari e anche elettorali”. Si legge nella lettera-appello di quattro esperti di digitale ai candidati sindaci alle amministrative, che mette in fila le priorità in campo tecnologico, sempre più centrali nell’amministrazione delle città. 

“Mai come oggi le vite dei cittadini sono collegate ai computer” scrivono Luca Bianchi, Matteo Navacci, Diletta Huyskes del team Advocacy du Privacy Network e Luca Sambucci, esperto di IA di Snglr Group. L’iniziativa è senza precedenti, e non è affatto estemporanea. Tutti i principali candidati a sindaco di due città come Milano e Roma hanno dato spazio al digitale, dando prova concreta da un lato di come il tema sia diventato altamente pervasivo nella società di massa italiana, dall’altro di come sia passato il messaggio che dando la giusta priorità alle tematiche digitali si riescono a soddisfare le richieste primarie di noi cittadini.

The Watcher Post ha spulciato i programmi elettorali dei candidati a sindaco selezionando i punti dedicati allo sviluppo digitale:

CALENDA 

  • Nuovi servizi digitali – Qualsiasi servizio deve essere accessibile tramite un’applicazione che replichi le funzionalità del nuovo sito del Comune; 
  • Aumentare i Punti Roma Facile, ad oggi pochi e mal distribuiti, e potenziarne il personale attraverso partenariati con associazioni del settore; 
  • Creare un database che registri tutte le informazioni sugli appalti comunali, sul modello del database nazionale di CONSIP. 
  • Implementare la piattaforma SmartWheels, collegata a sensori da montare sugli pneumatici del trasporto pubblico, capaci di segnalare le strade dissestate
  • RomeSafePath, un audio-guida per i portatori di handicap capace di consigliare percorsi privi di barriere architettoniche.

MICHETTI

  • Innovazione digitale e startup sono fondamentali per il rilancio di Roma;
  • Partenariato pubblico-privato, che incrementi qualità, competitività e sviluppo sostenibile; 
  • Roma deve diventare una smart city dotata di servizi di E-Government utilizzabili dai cittadini
  • Trasporti intelligenti, per limitare consumi, emissioni e traffico;
  • Smart grids e tecnologie intelligenti nell’illuminazione stradale;
  • Nuovo Piano ICT per la digitalizzazione della PA;
  • Nuovo portale web nei municipi per trasparenza e semplicità;
  • Digitalizzazione dei musei e delle istituzioni culturali;
  • Piattaforma unica “Civum” per accogliere proposte dei cittadini;
  • Fondo per digitalizzazione e connettività di Roma Capitale
  • Piano per wi-fi pubblico e formazione digitale degli over60;
  • Grande investimento in infrastrutture digitali per colmare il gap tecnologico e creare lavoro;
  • Dematerializzazione e digitalizzazione della burocrazia capitolina;
  • Task force per accedere ai fondi PNRR per la digitalizzazione della PA;
  • Registro pubblico degli algoritmi e tecnologie AI;
  • Manifesto per la sovranità digitale delle città;
  • Mappa parcheggi in tempo reale grazie a smart street e parking.

GUALTIERI

  • Promuovere una vera cittadinanza digitale;
  • Efficientamento di pianificazione ed esecuzione lavori pubblici grazie allo strumento del City information modeling (CIM);
  • Efficientamento della gestione del patrimonio pubblico attraverso lo strumento del Building information Modeling (BIM); 
  • Istituzione del responsabile tecnologico del Comune di Roma;
  • Con fondi PNRR open data per anticipare e risolvere criticità e problemi.

RAGGI  

  • Investimenti in tecnologie, digitalizzazione e formazione;
  • Digitalizzazione archivi e Dipartimento patrimonio; 
  • Roma Pass Digitale: personalizzabile, ecosostenibile e commercializzabile;
  • Ampliamento fruizione anagrafe digitale;
  • Potenziamento rete edicole aderenti al rilascio certificati online
  • Estensione ad uffici postali, punti informativi turistici, ospedali, università;
  • Risorse PNRR per reingegnerizzazione digitale delle procedure amministrative;
  • Messa a sistema dell’impiego della strumentazione digitale e del ricorso ai social media per intercettare i bisogni ed erogare i servizi di assistenza leggera.

SALA

  • Digitalizzazione della città a partire dai servizi;
  • Digitalizzazione Sue e Susap e sviluppo dei servizi on line e del traffico sul sito del Comune;
  • Sistema digitale che garantisca a tutti accessibilità; 

BERNARDO

  • Accelerare processi di Smart Governance per digitalizzare tutte le procedure amministrative nel rispetto della trasparenza;
  • Connessioni pubbliche free ovunque per alunni e studenti.

D’altronde “il digitale rappresenta un insieme di sistemi complessi che hanno il potere di scandire e influenzare il nostro mondo. Questo potere può migliorare le nostre condizioni di vita o peggiorarle. Le nuove tecnologie hanno il potere di plasmare ogni ambito umano, pubblico e privato: sociale, lavorativo, politico o sanitario”. Come non dare ragione agli esperti.  

Progettare una città digitale oggi non vuol dire solo immaginare una proiezione astratta e futuribile dei centri urbani, con veicoli elettrici a guida autonoma ed edifici interconnessi, ma significa anche riuscire a gestire le risorse in modo intelligente, economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente.

Per fare ciò, è prioritario sviluppare le reti ultraveloci (banda ultralarga e 5G) su tutto il territorio nazionale, che saranno fondamentali per “teletrasportarci” verso la società del futuro e accelerare la costruzione delle città intelligenti, non solo nei grandi agglomerati urbani ma anche nei piccoli borghi. 

Ma la trasformazione digitale del Paese potrà essere completata solo se si riuscirà ad abbattere il mostro italiano per eccellenza: la burocrazia. Semplificare diventa quindi la parola chiave soprattutto per i decisori e il legislatore, che rappresentano attori chiave per la riuscita del progetto “teletrasporto digitale”, sfruttando anche la grande opportunità rappresentata dagli oltre 40 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinati alla digitalizzazione.

Spesso, infatti, l’evoluzione tecnologica si è scontrata con stratificazioni normative, regolamentazioni burocratiche particolarmente complesse e non sempre adeguate, vincoli e divieti spesso disomogenei sul territorio nazionale, che, di fatto, hanno complicato il rispetto della tabella di marcia verso la digitalizzazione.

E in questo senso il “Decreto Governance PNRR e Semplificazioni” approvato dal governo Draghi è senza dubbio un buon primo passo. Ma un primo passo anche se buono per un progetto tanto ambizioso è troppo poco. Quasi nulla. E’ necessaria una produzione normativa di qualità al livello della velocità con la quale il digitale è entrato nelle nostre vite. Sempre mettendo al centro i cittadini e la necessità di dare risposte adeguate alle esigenze del “new normal” che stiamo vivendo.

Photo Credits: ANCI