Politica

Il Ddl Capitali diventa legge

28
Febbraio 2024
Di Ilaria Donatio

L’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al Ddl Capitali collegato alla manovra. Nessun voto contrario, 80 i voti favorevoli e 47 astenuti: la maggioranza ha votato a favore mentre le opposizioni hanno deciso di astenersi. Il Ddl capitali diventa dunque legge.

Lo scorso 7 febbraio era stata la Camera ad accendere luce verde sul provvedimento per il sostegno alla competitività dei capitali che era già stato approvato da palazzo Madama e a cui, dunque, ieri il Senato ha velocemente dato l’ok, in terza lettura: da regolamento – in terza lettura – si esamina solo la parte modificata dalla Camera senza toccare tutto il resto. In questo caso, la correzione in Aula che modificava la copertura di circa 200mila euro da spostare dalla competenza del 2023 a quella del 2024.

Il testo introduce misure volte a stimolare la crescita del mercato dei capitali italiano favorendo l’accesso e la permanenza delle imprese nell’ambito dei mercati finanziari. Il mercato dei capitali italiano è, infatti, ancora sottodimensionato rispetto ad altre economie avanzate. Inoltre, introduce l’educazione finanziaria nelle scuole.

La crescita del mercato dei capitali italiano
Come si legge nel Dossier di documentazione elaborato dal Servizio Studi del Governo, nell’elaborazione delle misure contenute in questo disegno di legge, il Governo ha fatto riferimento ad alcuni documenti predisposti negli anni scorsi, nei quali erano contenuti suggerimenti operativi diretti a superare questa situazione di sottodimensionamento.

27 articoli divisi in 5 capi
Il testo del disegno di legge A.S. 674-B appena approvato, consta di 27 articoli divisi in 5 capi: semplificazione in materia di accesso e regolamentazione dei mercati di capitali; disciplina delle autorità nazionali di vigilanza; misure di promozione dell’inclusione finanziaria; modifiche alla disciplina del patrimonio destinato; disposizioni finanziarie.

Nuove norme per il rinnovo dei cda delle società quotate
Cambia la disciplina della presentazione delle liste da parte del consiglio di amministrazione delle società quotate in occasione del rinnovo degli organi apicali. Si consente allo statuto societario di prevedere che il consiglio di amministrazione uscente possa presentare una lista di candidati per l’elezione dei componenti del medesimo organo di amministrazione, purché, tra le altre condizioni, essa contenga un numero di candidati pari al numero dei componenti da eleggere maggiorato di un terzo

Il voto multiplo
È inoltre incrementa da tre a dieci il numero di voti che può essere assegnato, per statuto, a ciascuna azione a voto plurimo.

Alzato il limite dell’attivo delle banche popolari
Viene poi innalzato il limite dell’attivo delle banche popolari da 8 miliardi di euro a 16 miliardi di euro.

Capitalizzazione pmi: soglia a 1 miliardo
Tra le misure introdotte si segnala la modifica alla definizione di Pmi, ai fini della regolamentazione finanziaria, con l’innalzamento a 1 miliardo di euro della soglia di capitalizzazione massima prevista (l’attuale è di 500 mln).

Al via procedure semplificate
Vengono inoltre introdotte una serie di semplificazioni delle procedure di ammissione alla negoziazione, anche attraverso l’eliminazione di particolari requisiti per la quotazione: in particolare, viene soppressa la possibilità riconosciuta alla Consob di regolare con propri regolamenti i requisiti di alcune società in quotazione e sospendere per un tempo limitato le decisioni di ammissione.

Respinta norma su tetto massimo stipendi manager
Le proposte di modifica bocciate, presentate al ddl sulla competitività dei capitali, prevedevano che questo non fosse superiore di 50 volte quello degli operai. 

Delega al Governo per riformare il Tuf
L’articolo 19 delega il Governo (12 mesi) ad adottare uno o più decreti legislativi recanti la revisione del Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (Tuf) e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel Codice civile applicabili anche agli emittenti.

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